Un altro treno con i soldi regionali. E De Luca attacca il governo

Ora è ufficiale, il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha dato mandato di querelare il ministro Fitto per diffamazione.

Un altro treno con i soldi regionali. E De Luca attacca il governo

Dal giorno della marcia su Palazzo Chigi alla testa dei sindaci e del “lavora tu, str…”, rivolto alla presidente del Consiglio, è stata un’incessante escalation con un solo protagonista contro mezzo Governo. L’uomo solo sul ring, non nuovo a questo tenore di sfide che cerca e costruisce, come cerca i riflettori e costruisce titoli per i media, è quello stesso Vincenzo De Luca che appena tre giorni fa ha annunciato di aver “dato mandato agli uffici regionali di sporgere querela per diffamazione nei confronti del ministro Raffaele Fitto”, per le sue affermazioni sulla vicenda dei Fondi Coesione. Una risposta al ministro per le politiche di Coesione e per il Pnrr, autore di una lettera inviata nei giorni scorsi ai sindaci campani sulla programmazione dei fondi di coesione, a sua volta in risposta alla manifestazione dei sindaci a Roma.

Ora è ufficiale, il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha dato mandato di querelare il ministro Fitto per diffamazione

Nella sua missiva, Fitto sottolineava che “l’erogazione delle risorse non poteva avvenire senza la previa acquisizione della lista completa degli interventi”, rispetto alla quale “la Regione era inadempiente, non il Governo. Paradossalmente – era stata la stoccata a De Luca – sarebbe stato più opportuno che i sindaci, quel giorno, si fossero riuniti a Napoli per sollecitare la Regione ad inviare al Governo la documentazione”. “Fitto ha adottato la strategia della confusione, della falsificazione, dei pretesti infiniti”, è stata l’ultima, ennesima risposta del presidente della Regione Campania.

“Se firmiamo l’accordo di coesione domani mattina, i soldi saranno disponibili fra un altro anno, perché gli accordi di coesione devono andare al Cipes, poi dal Cipes alla Corte dei Conti e poi bisogna fare le gare per la progettazione e poi la gara per le opere. Da un anno e mezzo in Campania 6 miliardi di euro sono bloccati. Tutta la programmazione culturale parte un anno prima e in queste condizioni è tutto bloccato. Stiamo parlando di 12mila posti di lavoro”. Parola dell’amministratore che non ha remore nell’utilizzare logo e grafica istituzionale della Regione Campania per cartelli di chiamata alle armi in piazza e per slogan da 6×3 di campagna elettorale contro Meloni e co. L’ultima location è la stazione di Montesanto, dove ieri mattina è stata annunciata l’immissione in servizio di sei nuovi treni per le linee flegree. Qui De Luca ha (ri)mostrato gli artigli, mentre parlava dell’anello più debole del servizio regionale più criticato: la Eav, che gestisce Circumvesuviana, Cumana e Circumfregrea.

La Campania ha più di 6 miliardi bloccati da Roma. Così gli investimenti arrivano col contagocce

Pur riferendosi a una società detentrice di record di soppressioni e di ore di ritardo accumulate (da ispirare il successo social di pagine satiriche), che da oltre dieci anni è in testa alla lista nera di Pendolaria, il report sulle linee di trasporto peggiori regionali elaborato ogni anno da Legambiente, il governatore sfida numeri e satira: “Mi dice il presidente (di Eav, ndr) De Gregorio che abbiamo un tasso di puntualità del 90% sulla linea Cumana, Circumflegrea. Cioè, nove treni su dieci arrivano puntuali, come in Svizzera, in Germania”. Fa un riferimento gli ultimi casi di cronaca, quando ricorda che “c’è qualche imbecille che magari a Pompei mette il frigorifero sui binari. Passa a snocciolare un po’ di cifre sugli investimenti messi in campo per poi attaccare Fitto e chiudere con l’ultimo affondo: “Noi andiamo avanti nonostante i ritardi che subiamo da parte del Governo”.