Un inferno i centri per gli stranieri da rimpatriare. I tempi di permanenza si sono allungati e peggiorano le condizioni

Lager più che centri per stranieri. Le strutture dove vengono ospitati gli extracomunitari irregolari, nell’attesa di essere reimpatriati, sono in condizioni pessime. Manca tutto. In un caso è stato scoperto che non ci sono neppure i tavoli e che gli stranieri sono costretti a sedersi sul letto per mangiare. E con le nuove norme si sono pure allungati i tempi di permanenza in quei centri. A lanciare l’ennesimo grido d’allarme è il garante per i diritti dei detenuti. “I migranti sottoposti a detenzione amministrativa – denuncia il presidente dell’organismo Mauro Palma – sono ancora in condizioni deplorevoli. Il Governo valuti l’assoluta necessità di rendere la qualità della vita in questi centri compatibile con il recente allungamento dei tempi di trattenimento”. Un intervento che arriva dopo una serie di ispezioni compiute dal Garante nei centri di permanenza per i rimpatri di Roma, Potenza, Bari e Brindisi. Gli stranieri trascorrono le giornate senza compiere alcuna attività, un particolare che, secondo Palma, avrebbe notevoli ripercussioni sulla loro salute psicofisica. Senza contare che nelle strutture ispezionate molti sono gli ambienti danneggiati o incendiati da precedenti ospiti e mai rimessi in ordine. Immobili dunque profondamente degradati e privi di un minimo di igiene. Una situazione che va peggiorando anno dopo anno. In una struttura, ad esempio, non è stato trovato neanche un telefono funzionante, rendendo impossibile agli ospiti comunicare con gli stessi avvocati difensori.