Un richiamo al giorno. Oggi è il turno della Bce: l’Italia rispetti il Patto di Stabilità. Ma gli interventi da Francoforte latitano ancora

Ormai ci siamo abituati ai richiami europei. Oggi è stato il turno della Bce dopo che ieri c’aveva bacchettat il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker.  “E’ importante – afferma il bollettino di dicembre – assicurare il pieno rispetto dei requisiti del Patto di stabilità e crescita e della regola del debito per non mettere a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche e preservare la fiducia dei mercati. Contro i rischi derivanti da un periodo troppo prolungato di bassa inflazione, il consiglio direttivo della Bce “rimane unanime” nel suo impegno a mettere in campo “ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del proprio mandato”.  Poi il richiamo finale sulle Riforme. Quante altre volte ce lo dovranno dire? “La politica monetaria accomodante della Bce contribuisce a sostenere la ripresa nell’eurozona però anche i Paesi devono dare un “contributo decisivo, è fondamentale”, sottolinea la Bce, “che le riforme strutturali siano credibili ed efficaci per incoraggiare gli investimenti ed anticipare la ripresa”.