Un solo decreto per accelerare i ristori alle imprese. Il testo bis sarà un emendamento al primo dl già all’esame del Senato

Vista l’emergenza in corso e la necessità di varare in fretta un nuovo decreto a sostegno delle attività economiche costrette a chiudere per cercare di frenare l’avanzata del Covid, il cosiddetto decreto Ristori bis, questa sera, anche se l’appuntamento non è stato confermato in via definitiva, si aprirà un tavolo politico tra il premier Giuseppe Conte e i leader dei partiti che sostengono il Governo, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, il capo politico M5S, Vito Crimi, il leader di Iv, Matteo Renzi, e quello di Leu, Roberto Speranza.

Il ristori bis dovrebbe essere approvato in Consiglio dei ministri entro domani per poi confluire come emendamento nel primo decreto che è all’esame del Senato. Continua intanto, al Ministero dell’Economia retto da Roberto Gualtieri, il lavoro dei tecnici per preparare il nuovo provvedimento, che dovrà andare ad aumentare la platea di coloro che potranno accedere agli aiuti a fondo perduto già ri-concessi dal decreto ristori, estendendoli ai codici Ateco finora esclusi, come tutta l’area del wedding e i grossisti di bar e ristoranti, e a quelle attività delle zone rosse e arancioni, in particolare bar, ristoranti e pasticcerie, che dovranno chiudere.

“Quello che posso assicurare è che da parte del Movimento 5 Stelle sarà posta in essere ogni azione utile a garantire indennizzi adeguati e certi, anche nel nuovo decreto Ristori bis”, ha dichiarato la presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama, la pentastellata Susy Matrisciano.