di Stefano Sansonetti
Nel gruppo c’è ancora spazio per lo storico Comitato permanente di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni. Previsto addirittura da una vecchia direttiva Ciampi del 1993, in un periodo di consistenti cessioni dei “gioielli” di Stato, il Comitato è tutt’ora esistente, anche se non se ne sente parlare mai. E galleggia con i suoi 5 membri, tra cui esponenti del cosiddetto salotto buono economico-finanziario come il notaio Piergaetano Marchetti (ex presidente di Rcs) e Angelo Provasoli (ex rettore della Bocconi). Si tratta soltanto di uno degli esempi di Commissioni e Comitati che, dall’inizio della legislatura a oggi, sono stati costituiti presso il ministero dell’economia diretto in questi 5 anni da Fabrizio Saccomanni e Pier Carlo Padoan. Enti che, bene o male, rappresenteranno una sorta di eredità per quello che sarà il nuovo inquilino del dicastero di via XX Settembre.
La sequenza – Tra le iniziative più recenti, per esempio, c’è il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle iniziative di educazione finanziaria, nato nell’agosto del 2017 sulla scorta delle polemiche relative ai crac bancari. Composto da 11 membri, l’organismo è presieduto da Annamaria Lusardi, economista italiana che da anni insegna negli Stati Uniti, alla George Washington University. Tra gli altri componenti si segnalano dirigenti e boiardi di Stato come Roberto Basso, che da portavoce di Padoan è diventato direttore della comunicazione istituzionale del ministero e successivamente presidente della Consip, Rocco Pinneri, vicecapo di gabinetto del ministero dell’istruzione, Mario Fiorentino, direttore generale per il mercato e la concorrenza del Ministero dello Sviluppo, e vari funzionari di Bankitalia, Consob e Ivass. Nel novembre del 2016, invece, è stato lanciato il Comitato per gli indicatori di benessere equo e sostenibile, che ha recentemente provveduto a individuare i nuovi indicatori (non soltanto il Pil, tanto per chiarirci) da inserire nelle previsioni dei documenti di finanza pubblica. Ne fanno parte Federico Giammusso (consigliere del ministro) in qualità di presidente, Andrea Brandolini, in rappresentanza del Governatore della Banca d’Italia, Enrico Giovannini, professore di statistica economica all’Università Tor Vergata ed ex ministro del lavoro, Luigi Guiso, professore di economia politica all’Einaudi institute of economics and finance, e Roberto Monducci, dirigente dell’Istat.
In questo caso alcuni nomi ci portano dritti nel mondo delle Commissioni di via XX Settembre. Giovannini, per dire, è anche presidente della Commissione per la redazione della relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale, nata il 28 aprile del 2016, per un totale di 15 componenti. Monducci, dal canto suo, oltre a far parte della medesima Commissione per la redazione della relazione sull’economia non osservata, rientra nella Commissione tecnica per i fabbisogni standard, creata il 23 febbraio del 2016 per un totale di 11 componenti.
Dettagli – Quest’ultima, nata dalle ceneri della vecchia Commissione per il federalismo fiscale, è un altro ritrovo per boiardi di stato. Ne fa parte, tanto per fare qualche nome, Luigi Fiorentino, nel frattempo diventato segretario generale di palazzo Chigi. Ora, va rilevato che ciascun decreto di costituzione di questi Comitati e Commissioni chiarisce che i componenti non percepiscono compensi (e ci mancherebbe altro). Ma alcuni provvedimenti fanno capire che ci sono costi di funzionamento da sostenere, di base posti a carico del bilancio del ministero dell’economia. E poi, al di là delle previsioni legislative, e al di là della indubbia competenza dei profili coinvolti, sorge qualche dubbio circa l’assoluta necessità di queste strutture, che in certi frangenti sembrano essere più che altro luoghi dove alti dirigenti di Stato e consiglieri ministeriali consolidano la loro rete di conoscenze e influenza. Di sicuro questo è un periodo in cui a via XX Settembre si è andata concentrando una gran quantità di organismi di studio. Sul loro destino deciderà il prossimo ministro.
Twitter: @SSansonetti