Valentina Barzotti, capogruppo M5S in commissione Lavoro alla Camera, perché siete contrari alla pdl sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese?
“Questa proposta di legge di iniziativa popolare è stata stravolta dalla maggioranza durante l’esame nelle commissioni Finanze e Lavoro di Montecitorio. Gli emendamenti di FdI, Lega e FI l’hanno resa totalmente indigeribile: resta il titolo e null’altro. Quando abbiamo proposto il salario minimo legale siamo stati accusati di voler scardinare la contrattazione collettiva, ma è esattamente ciò che avverrà con tale provvedimento”.
Quali sono gli aspetti di questa proposta che ritenete più pericolosi?
“Ce ne sono tre che hanno del clamoroso. Il primo: la presenza di un rappresentante dei lavoratori anche nelle società a partecipazione pubblica, prevista nella versione iniziale del testo, è stata cancellata dalla maggioranza. Visto quanto è già accaduto con Tim ed Eni, abbiamo il fondato timore di trovarci davanti a un antipasto del piano di svendita delle quote delle nostre partecipate senza che i lavoratori possano proferire parola. Il secondo: le aziende, in modo unilaterale, ora potranno decidere di pagare ai lavoratori i premi di risultato in azioni, soggette a fluttuazioni e prive di copertura contributiva. Il terzo: in tutti i passaggi più significativi del provvedimento la contrattazione è stata soppressa. Un vero obbrobrio”.
Eppure, la pdl è frutto di una raccolta firme della Cisl…
“Spiace che chi ha firmato quella proposta sia stato tradito da una maggioranza e da un governo che l’hanno usata a proprio uso e consumo. Il Movimento 5 Stelle, nato tra la gente e per la gente, ha massimo rispetto per le iniziative dei cittadini e non accetta che siano presi in giro”.
Anche Alleanza Verdi e Sinistra ha annunciato il voto contrario al testo, mentre il Pd non ha ancora deciso il da farsi. Come giudica questo atteggiamento?
“Non spetta a me giudicare quel che faranno gli altri, io rispondo per il M5S e la nostra posizione è chiara e palese. Auspico però che alla fine tutte le forze progressiste arrivino a concordare che siamo di fronte a una legge pericolosa per i lavoratori e agiscano di conseguenza”. D.C.