Una migrazione senza fine

Di Giuliano Balestreri per Repubblica

Indesit allunga l’elenco, ormai senza fine, delle imprese made in Italy che lasciano il paese. L’annuncio è arrivato questa mattina, prima dell’apertura dei mercati: il controllo della società del bianco di Fabriano passa dalla famiglia Merloni a Whirlpool. Il gruppo americano rileva il 66,8% delle azioni con diritto di voto, corrispondenti al 60,4% del capitale con un investimento di 758 milioni di euro e un premio del 5% sui valori di Borsa degli ultimi sei mesi. Whirpool lancerà poi un’Opa sulle rimanenti azioni Indesit.

Di certo l’acquisizione di Indesit allarga ora lo spettro delle potenziali prede italiane anche all’industria. Prima sono stati i big dell’alimentare dai Baci Perugina nel 1988 a Riso Scotti lo scorso anno e la pasta Garafalo poche settimane fa; poi i grandi della moda:
Versace è stato l’ultimo pochi mesi fa, ma prima era toccato a Krizia, Loro Piana e perfino Poltona Frau passata da Luca Cordero di Montezemolo – che ambiva a un ruolo di ambasciatore del made in Italy all’estero – agli americani di Haworth. Continue dimostrazioni dell’incapacità del paese di fare sistema, di portare avanti una qualunque politica industriale che favorisca la creazione di campioni nazionali o anche solo di distretti capaci di crescere e competere a livello internazionale. L’Italia resta così condannata al nanismo industriale, perfino alla presenza di eccellenze che il mondo invidia.

Per completare l’operazione di oggi, in attesa dei via libera di antitrust e del tribunale di Ancona, Whirlpool ha contemporaneamente sottoscritto accordi di compravendita di azioni con la holding della famiglia Merloni Fineldo per una partecipazione pari al 42,7% del capitale di Indesit, con alcuni membri della famiglia per una partecipazione pari al 13,2% del capitale e con Claudia Merloni per una quota del 4,4%. “L’accordo ha l’obiettivo di dotare Indesit di tutti gli strumenti per costruire un futuro solido e sostenibile – ha affermato Gian Oddone Merli, amministratore delegato di Fineldo – Whirlpool ha dimostrato di essere il partner giusto con benefici molteplici, non ultimo la possibilità di permettere al proprio know-how e ai propri prodotti di raggiungere una scala davvero globale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Jeff Fetting, numero uno del gruppo americano: “Ci aspettiamo che questa opportunità posizioni il nostro business europeo su un percorso di crescita e di continua creazione di valore. Whirlpool valuta i progetti di acquisizione basandosi su complementarietà strategica, creazione di valore per gli azionisti, e un elevato livello di fiducia nella propria capacità di portare a termine l’operazione”.