Unicef: 417 milioni di bambini nel mondo vivono in povertà

Il nuovo rapporto Unicef denuncia che 417 milioni di bambini vivono in povertà multidimensionale. I dati globali e la situazione in Italia

Unicef: 417 milioni di bambini nel mondo vivono in povertà

Il nuovo rapporto dell’Unicef sulla condizione dell’infanzia nel mondo fotografa una realtà che continua a sfuggire ai radar della politica globale: 417 milioni di bambini vivono in povertà, privati di almeno due beni essenziali come nutrizione adeguata e servizi igienici sicuri. È più di uno su cinque nei Paesi a basso e medio reddito, una proporzione che racconta un’infanzia segnata da mancanze strutturali e prospettive ridotte al minimo.

Lo studio, diffuso in occasione della Giornata mondiale dell’Infanzia, analizza dati provenienti da oltre 130 Paesi e misura la povertà in sei ambiti fondamentali: istruzione, salute, condizioni abitative, nutrizione, servizi igienici e accesso all’acqua. Sono 118 milioni i bambini che subiscono tre o più forme di deprivazione, mentre 17 milioni ne affrontano addirittura quattro o più. Le aree più colpite restano l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale, dove si concentra la grande maggioranza dei casi.

Unicef: 417 milioni di bambini nel mondo vivono in povertà

Un dato incoraggiante arriva dal confronto con il passato: tra il 2013 e il 2023 la percentuale di bambini che vivevano una o più gravi privazioni nei Paesi a basso e medio reddito è scesa dal 51% al 41%. Ma i progressi stanno rallentando. Le guerre, le crisi climatiche, l’aumento del debito pubblico e il divario tecnologico, uniti ai tagli agli aiuti internazionali, stanno mettendo a rischio quanto ottenuto.

Accanto alla povertà multidimensionale, il rapporto esamina quella monetaria: oltre il 19% dei bambini nel mondo sopravvive con meno di tre dollari al giorno. Quasi il 90% di loro vive ancora una volta in Africa subsahariana e in Asia meridionale. E neppure i Paesi più ricchi sono immuni: nei 37 Stati ad alto reddito inclusi nel report, 50 milioni di minori – il 23% del totale – vivono in condizioni di povertà monetaria relativa, con un peggioramento evidente in Francia, Svizzera e Regno Unito.

L’Italia mostra un quadro misto. Il presidente di Unicef Italia, Nicola Graziano, ricorda che la povertà dei bambini è scesa dal 25% del 2013-2018 al 23,2% nel 2023 e che gli standard di vita sono migliorati. Nel 2024 la grave deprivazione materiale e sociale riguarda il 5,7% dei minori, un dato in netto calo rispetto al 2015. Restano però ombre significative: nel 2022 quasi un terzo dei quindicenni non aveva una stanza tutta per sé, segnale di un disagio domestico spesso invisibile.