A circa metà percorso della Giunta bis di Attilio Fontana, in Lombardia è tempo di bilanci. Abbiamo chiesto al capogruppo M5s al Pirellone, Nicola Di Marco, di raccontarci cosa si muove in Regione, dove la maggioranza di centro-destra sembra immobile sulle decisioni, ma molto attiva e litigiosa circa la spartizione delle poltrone…
Di Marco, ci faccia il suo personale bilancio del Fontana-bis…
Sentiamo spesso il Presidente Fontana preoccuparsi di un eventuale terzo mandato. A nostro avviso dovrebbe preoccuparsi di quanto sta facendo o, meglio, non sta facendo nel secondo. Una legislatura paralizzata dagli screzi interni al centrodestra, incapace di produrre leggi, figuriamoci riforme tali da avere un impatto migliorativo sulla vita dei lombardi. L’unica cosa che hanno saputo fare in questi due anni è stata reintrodurre i vitalizi per i Consiglieri regionali, che il M5s ovviamente rifiuta. Un’inadempienza normativa e un’inadeguatezza politica i cui effetti si ripercuotono sui servizi ai cittadini. A cominciare dalla sanità dove fra liste d’attesa infinite e medici di base introvabili i pazienti finiscono per rinunciare a curarsi. Passando per le politiche sull’abitare, totalmente assenti. Fino ai trasporti. In Lombardia ogni mattina un pendolare si sveglia e non sa se e quando troverà il treno in banchina. Una situazione che quest’estate rischia di diventare insostenibile con la chiusura del tratto milanese del passante ferroviario e del Ponte di Bressana.
Non c’è mai stata una maggioranza lombarda così litigiosa, o sbaglio?
La crescita di FdI alle ultime elezioni ha messo la Lega in minoranza. Questo crea una frizione, che con il passare del tempo non può che diventare dirompente, fra la smania di potere di Fratelli d’Italia e la resistenza di una Lega consapevole di poter essere all’ultimo giro di walzer.
Cosa sta accadendo nella Sanità lombarda? Perché FdI vuole far fuori l’assessore Guido Bertolaso?
A bilancio, nel 2024, la spesa destinata alla gestione della sanità è pari a 23 miliardi di euro. Poi ci sono le nomine. La sanità è la materia più importante affidata alle Regioni. Non è difficile capire perché FdI, partito di maggioranza relativa, ritenga spetti a lei doverla gestire. Sono giochi di potere, che il centrodestra porta avanti sulla pelle dei cittadini, ai quali non resta che confrontarsi quotidianamente con le carenze del servizio.
Quali sono le proposte M5s per combattere le mostruose liste d’attesa?
Dalla scorsa legislatura chiediamo diventi operativa l’Agenda unica regionale per le prenotazioni. Uno strumento che, attraverso la condivisione delle liste d’attesa fra pubblico e privato aumenti i posti disponibili e riduca i tempi d’attesa. Siamo passati dalle promesse di Letizia Moratti, a quelle di Bertolaso, passando per quelle di Fontana, ma nulla ancora è stato realizzato. Per il M5s l’attesa non è la cura. Fontana e Bertolaso con l’ultima farsa, la conferenza stampa in cui hanno annunciato il ricorso ai NAS, hanno ammesso il proprio fallimento. Nonostante anni di annunci, ingenti investimenti di denaro pubblico e un’inutile riforma sanitaria, tutti sappiamo cosa significhi cercare di prenotare una visita o un esame. Quello che molti non sanno è però che, se il SSR non è in grado di erogare una prestazione nei tempi d’attesa prescritti dall’impegnativa del medico di base, il cittadino ha diritto che la stessa prestazione gli sia fornita, all’interno dell’ASST territoriale di competenza, sia presso strutture pubbliche che accreditate. Lo prevede la normativa regionale, ma l’accesso a quello che di fatto è un diritto di ogni cittadino è complesso. Motivo per cui abbiamo deciso di aprire uno sportello virtuale contro le liste d’attesa: un punto di supporto per aiutarti a far valere i tuoi diritti e ottenere le prestazioni sanitarie nei tempi previsti. Abbiamo aperto una sezione dedicata all’interno del nostro sito internet e attivato un numero Whats’App dedicato: 3921337126. I cittadini potranno contattarci per chiedere aiuto.
Tra due anni a Milano si vota – ma molti dicono prima – ci sarà un campo largo in salsa lombarda?
Il M5s ritiene che a Milano serva discontinuità. Su temi quali difesa dei beni comuni, diritto alla casa e ambiente, con particolare riferimento al consumo di suolo e alle dinamiche che hanno portato alle note vicende relative al salva-abusi, alcune scelte del Sindaco Sala hanno sollevato parecchie perplessità. Per quanto ci riguarda, ogni ipotesi futura deve poggiare prima su di una fondamentale discussione su temi e obiettivi per la città.