Vaccini Covid, richiesta di archiviazione per l’ex ministro Speranza

Richiesta d'archiviazione per l'ex ministro della Salute Speranza sull'indagine nata da un esposto per i presunti danni dei vaccini Covid.

Vaccini Covid, richiesta di archiviazione per l’ex ministro Speranza

L’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, è iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma dopo gli esposti presentati sui presunti danni provocati dal vaccino anti-Covid. Ma, come spiega il legale di Speranza, la procura ha già chiesto al tribunale dei ministri l’archiviazione. 

La notizia dell’indagine a carico di Speranza è stata data dal quotidiano La Verità e dalla trasmissione televisiva Fuori dal Coro, facendo riferimento ad avvisi di garanzia risalenti al 30 ottobre scorso. Speranza sarebbe indagato insieme all’ex direttore dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, dopo gli esposti presentati da alcuni sindacati di polizia e guardia di finanza e dal comitato Ascoltami, per presunti danni provocati dai vaccini anti-Covid. 

Speranza indagato per i vaccini Covid, già chiesta l’archiviazione

Danilo Leva, legale dell’ex ministro della Salute, ha precisato che gli atti sono già stati inoltrati al competente tribunale dei ministri, con contestuale “richiesta di archiviazione”. Per la procura, quindi, non c’è necessità di procedere con l’indagine e il caso potrebbe chiudersi qui. A decidere sarà il tribunale dei ministri. Come spiega il legale di Speranza, l’indagine è nata “a seguito di alcune denunce in materia di vaccini”. 

Nel mese di giugno la posizione di Speranza, insieme a quella dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, era già stata archiviata in merito all’inchiesta della procura di Bergamo sulla gestione della prima fase della pandemia in Val Seriana. La decisione era stata presa dal tribunale dei ministri di Brescia. I giudici avevano accolto la richiesta di archiviazione per entrambi perché “il fatto non sussiste”, come aveva già sottolineato la procura di Brescia che ha smontato le accuse dei colleghi di Bergamo.