Venti di guerra fredda dalla Russia

dalla Redazione

Tra Russia e Ucraina volano accuse, mentre aumentano i focolai di guerra nell’est del Paese. Mancano tre settimane alle elezioni da cui dovrebbe emergere un nuovo assetto istituzionale, e Mosca lancia un duro avvertimento all’Occidente: se il conflitto non si ferma “è a rischio al pace europea”. Il presidente ad interim ucraino, invece, parla apertamente di “guerra” a proposito dell’insurrezione nell’Est, costata la vita a decine di persone, e lancia l’allarme per possibili “provocazioni” di agenti russi in vista della festa della vittoria patriottica, il 9 maggio.

“Nei fatti è in atto una guerra contro di noi e dobbiamo esser pronti a respingere questa aggressione” ha detto Oleksandr Turchynov in un’intervista alla tv ucraina, annunciando che sono stati allestiti posto di blocco attorno a Kiev nel timore di atti di “provocazione” da parte di agenti russi sotto copertura il 9 maggio, in occasione della festa della vittoria, che celebra la fine della Seconda guerra mondiale.

Il governo ucraino ha anche inviato a Odessa un battaglione delle forze speciali del ministero dell’interno, nel tentativo di recuperare il controllo sulla città dove buona parte degli agenti di polizia si sono rifiutati negli ultimi giorni di bloccare con la forza le azioni dei filo-russi. I rinforzi sono arrivati stamattina. “Si tratta di una divisione creata di recente sulla base di attivisti civili”, precisa il ministro dell’interno, Arsen Avakov, sulla sua pagina Facebook, sottolineando che i componenti del reggimento speciali sono in maggioranza di Odessa. Avakov ha anche annunciato di aver ordinato il trasferimento in altre città delle persone arrestate durante gli scontri e le violenze degli ultimi giorni a Odessa. Ieri sera i filo-russi hanno preso d’assalto la sede locale della polizia e liberato senza grandi difficoltà 67 delle persone arrestate. Secondo la stampa ucraina, complessivamente, gli arrestati sono 120.