Venti milioni per il decoro. Come usarli lo decidono i romani. Parla il consigliere capitolino M5S, Sturni: “Con il Bilancio partecipativo si dà voce alla città”

“Il bilancio partecipativo ha come obiettivo quello di orientare gli investimenti su tutto il territorio cittadino”, spiega il presidente M5S della commissione Roma Capitale, Statuto e Innovazione tecnologica, Angelo Sturni. Attraverso uno strumento, introdotto con la riforma dello Statuto dell’anni scorso, che consente, per la prima volta ai cittadini e all’Amministrazione capitolina di decidere insieme come investire sul territorio per la tutela del decoro della città (leggi box a sinistra). “Con proposte che spaziano dunque dall’arredo urbano e la sua riqualificazione, fino al verde e alla mobilità sostenibile”, aggiunge.

Con il voto online, inizia il rush finale del bilancio partecipativo di Roma Capitale, una novità introdotta dall’amministrazione Raggi. Qual è stato finora il riscontro da parte dei cittadini?
“Il riscontro ottenuto è molto positivo. Si tratta di uno strumento che abbiamo voluto introdurre in modo permanente, incardinandolo nella programmazione economica in questa consiliatura, prima con la riforma dello Statuto approvata in Assemblea Capitolina nel 2018 e subito dopo con un regolamento attuativo che ne ha disciplinato il funzionamento. Nella prima fase i numeri sono stati già altissimi: 938 idee progettuali presentate e 159mila preferenze espresse.”

Dei 110 progetti per il decoro urbano ammessi, 72 sono stati proposti dai cittadini. Di che opere stiamo parlando e che impatto vi attendete dalla loro realizzazione?
“L’ambito tematico è quello del decoro urbano con proposte che spaziano dunque dall’arredo urbano e la sua riqualificazione, fino al verde e alla mobilità sostenibile. Il processo è iniziato prima dell’estate: c’è stata una prima scrematura attraverso una prima fase di consultazione, i progetti più votati poi sono stati valutati da un Tavolo tecnico che ne ha stabilito la fattibilità”.

I progetti coinvolgono tutti i quindici municipi di Roma e, alcuni, più ambiti municipali contemporaneamente. Quindi dal centro alla periferia, realtà diverse con problemi diversi. I progetti in corsa tengono conto delle differenti specificità territoriali della Capitale?
“Assolutamente sì. La distribuzione dei 20 milioni di euro stanziati dall’amministrazione tiene conto delle differenti realtà territoriali in base innanzitutto a due criteri: l’estensione territoriale e la densità abitativa”.

A proposito di periferie, ci sono in cantiere iniziative specifiche mirate alla loro riqualificazione?
“Il bilancio partecipativo ha come obiettivo quello di orientare gli investimenti su tutto il territorio cittadino. Sul tema delle periferie l’impegno dell’amministrazione è massimo, usiamo tutti gli strumenti a nostra disposizione come la realizzazione di programmi di recupero e di rigenerazione urbana che riqualifichino i territori”.

Tra le urgenze della Capitale, resta aperta la questione rifiuti e quella della liquidazione di Roma Metropolitane. Due questioni che impattano direttamente sulla vita e, di conseguenza, sulla percezione e il giudizio dei cittadini nei confronti dell’amministrazione. Come vi state muovendo?
“Lavorando, come sempre, senza sosta. Abbiamo ereditato una situazione estremamente complessa ma come Gruppo Capitolino M5S non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità, portando in Aula gli indirizzi necessari per la risoluzione dei tanti problemi che abbiamo trovato”.