Verdini va a caccia di nuovi deputati. Utili per il dopo referendum. Se vince il No conteranno tantissimo

Non si ferma la campagna acquisti di Verdini che sta cercando di convincere nuovi deputati. Saranno utili per il dopo referendum soprattutto se vince il No

L’obiettivo è quello di farsi un bel regalo da mettere sotto l’albero. Magari anticipando i tempi in vista del referendum del 4 dicembre. Per contare ancora di più se vincerà il Sì ma, soprattutto, se prevarrà il No. Quando potrebbero aprirsi scenari del tutto inediti. Denis Verdini non si ferma. E continua a tessere trame per allargare il perimetro del gruppo che alla Camera, da qualche settimana, riunisce sotto lo stesso tetto Scelta Civica e la sua Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (Ala). La conferma arriva direttamente dagli ambienti verdiniani. “Quotidianamente, Denis sta incontrando diverse persone”, rivela a La Notizia un deputato molto vicino all’ex braccio destro di Silvio Berlusconi: “Prima di Natale quasi sicuramente arriveremo a 20”. Per completare l’opera mancano “solo” 4 deputati, visto che il gruppo può già contare su 16 componenti, tra cui spiccano i nomi del viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, della pluri-campionessa olimpica Valentina Vezzali e dell’ex berlusconiano di ferro Francesco Saverio Romano. Certo: il raggiungimento della soglia dei 20 non è obbligatorio, visto che Zanetti ha vinto la battaglia contro gli ex colleghi di partito accaparrandosi il nome e il simbolo di Scelta Civica.

I PAPABILI
Ma oltre che politica, vista l’alta posta in gioco del referendum, questa è anche (e soprattutto) una partita economica, considerando il fatto che la Camera eroga ai gruppi più di 4mila euro al mese per ogni deputato che ne fa parte. Qualche indiscrezione, fra i corridoi e il Transatlantico di Montecitorio, già circola con insistenza. L’identikit porta – per ora – ai nomi dei tre deputati di Fare!, il partito fondato a luglio 2015 dal sindaco di Verona, Flavio Tosi. Si tratta di Matteo Bragantini, Roberto Caon ed Emanuele Prataviera, che lo scorso anno hanno detto addio alla Lega Nord in polemica con la linea dettata dal segretario Matteo Salvini. “Sì, questi tre soggetti potrebbero fare sicuramente comodo al nostro nuovo progetto politico centrista”, conferma sempre il verdiniano di rango, anche perché “guardiamo con attenzione all’interno del Gruppo Misto”. Da dove, sempre passando per Fare!, lo scorso 13 ottobre è arrivato alla corte della coppia Zanetti-Verdini un altro ex leghista, Marco Marcolin.

IL PRESSING
Ma non finisce qui. Molto forte, infatti, è il pressing che Verdini sta attuando per convincere più di qualche deputato di Forza Italia a passare dalla sua parte. “Ci stanno provando in tutti i modi con tutti”, confida a taccuini chiusi un parlamentare azzurro. Per adesso, complice il voto sulla riforma costituzionale, nessuno sembra intenzionato a fare il passo più lungo della gamba. Ma dopo il 4 dicembre, come detto, potrebbe accadere davvero di tutto. Già in passato qualche illustre esponente forzista, come l’ex governatrice della Regione Lazio, Renata Polverini, era stata accostata ad Ala. Poi però non se ne fece nulla. In futuro chissà.

Twitter: @GiorgioVelardi