Verso il voto di sfiducia a Ursula. Tante critiche ma non rischia

I Cinque Stelle non intendono salvare la Commissione Ue. Idem la Lega diversamente da Forza Italia e meloniani

Verso il voto di sfiducia a Ursula. Tante critiche ma non rischia

Il voto vero e proprio si terrà giovedì. Ursula von der Leyen non rischia nulla, la mozione di sfiducia nei suoi confronti e nei confronti della Commissione non passerà. Ma di fatto la mozione, nata come iniziativa individuale dell’eurodeputato bulgaro di Ecr Gheorge Piperea, è stata la cartina di tornasole dei malumori trasversali per quello che viene vissuto e subito come uno stile di governo autoritario.

Secondo la mozione, von der Leyen deve dimettersi per il suo operato nell’ambito dello scandalo Pfizergate, per aver usato la legge digitale Ue per influenzare le elezioni e per aver approvato il Rearm Eu con la procedura d’urgenza, estromettendo l’Eurocamera.

La difesa di Ursula: la mozione di sfiducia è frutto di putiniani

Ad armare la mano di chi ha scritto e sottoscritto la mozione di sfiducia, ha detto von der Leyen, sono gli apologeti di Putin. “Siamo entrati in un’epoca di lotta tra democrazia e illiberalismo. Vediamo la minaccia allarmante dei partiti estremisti che vogliono polarizzare le nostre società con la disinformazione. Non ci sono prove che abbiano delle risposte, ma ci sono ampie prove che molti sono sostenuti dai nostri nemici e dai loro burattinai in Russia o altrove. Questi sono movimenti alimentati da teorie del complotto, dagli anti-vaccinisti agli apologeti di Putin”, ha dichiarato von der Leyen.

Sui vaccini attacca: c’è stata trasparenza sui contratti

“Le negoziazioni dei contratti (sui vaccini, ndr) sono state condotte congiuntamente dalla Commissione e dagli Stati membri. Pertanto, qualsiasi affermazione secondo cui uno Stato membro non fosse a conoscenza dei contratti, dei prezzi o delle quantità è disonesta, semplicemente una bugia”, si è difesa Ursula, ricordando anche “le tragiche immagini dei camion militari che attraversavano Bergamo di notte, carichi di cadaveri”.

La maggioranza di governo italiana si spacca sulla sfiducia a Ursula, idem a sinistra

Al voto le famiglie politiche del Parlamento si presentano con posizioni alquanto cristallizzate. I Patrioti hanno già annunciato il sì alla sfiducia, intestandosi di fatto la battaglia. “Lei, presidente, ha agito da sola, fuori dal quadro democratico.

L’Europa è governata all’oscuro dei popoli: il Green Deal strangola i nostri lavoratori. Lei difende una Europa che vuole cancellare le Nazioni. Noi voteremo questa sfiducia non solo come gesto di opposizione ma come un atto di responsabilità perché esiste la possibilità di un’altra Europa”, ha detto l’eurodeputato dei Patrioti, Fabrice Leggeri, ex responsabile di Frontex, annunciando il voto favorevole del suo gruppo, di cui fa parte la Lega.

Contrari gli azzurri di Forza Italia e i meloniani. “Parlo a nome dei due terzi dei colleghi dell’Ecr che non hanno sottoscritto la mozione. Non perché non condividessero alcuni dei motivi di censura presenti nel testo ma perché, come me, ritengono questa mozione un errore, un grande regalo ai nostri avversari politici”, ha dichiarato l’europarlamentare di Fratelli d’Italia-Ecr, Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei Conservatori.

Malumori di socialisti, liberali e verdi sulla gestione Ursula

I socialisti di S&D, i popolari del Ppe, i liberali di Renew e i Verdi – gli azionisti principali della maggioranza Ursula – si esprimeranno naturalmente contro la mozione. Ma ieri non hanno risparmiato critiche alla gestione Ursula. E in serata i socialisti arrivano a minacciare pure l’astensione.

“Signor Weber (capo del Ppe, partito di von der Leyen, ndr) quante altre volte intenderà allearsi con l’estrema destra prima di riconoscere di non essere più a capo di una famiglia europeista, ma di un progetto alla deriva?”, ha detto la presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici, Iratxe Garcia Perez.

“Oggi, signora presidente, lei sta assistendo all’impasse che lei e la sua famiglia politica avete causato consentendo al Ppe di favorire alleanze di comodo con l’estrema destra”, ha detto la capogruppo di Renew Europe, Valerie Hayer.

Rivolgendosi alla presidente von der Leyen “che parla degli estremisti che minano la democrazia dicendo che stanno solo alimentando teorie complottistiche”, il co-presidente dei Verdi Ue Bas Eickhout ha attaccato : “è lei che sta alimentando quella bestia e, a un certo punto, la bestia la divorerà”.

Cinque Stelle favorevoli alla sfiducia a Ursula

Votano la sfiducia a Ursula i Cinque Stelle. “La mozione di censura a Ursula von der Leyen è chiaramente un regolamento di conti interno alla destra. Detto questo, la verità è che in meno di un anno la von der Leyen ha dimostrato di fare peggio dei nostri più cupi presagi: un disastro su riarmo, migranti, ambiente, fondi di coesione e sugli aiuti all’industria europea”, ha scritto in una nota la delegazione M5S.

“L’estromissione del Parlamento, unica istituzione democraticamente eletta, dall’approvazione del piano di riarmo europeo e, non ultimo, l’assordante silenzio sul genocidio a Gaza. Per tutte queste ragioni, pur non condividendo i valori politici della maggioranza dei firmatari della mozione, giovedì prossimo confermeremo il nostro voto di sfiducia al Parlamento europeo”, hanno concluso i pentastellati.