Vietato criticare i magistrati. L’Anm difende il pm di Ragusa che ha scarcerato l’indiano accusato di sequestro di persona

Chi critica non conosce la legge. L'Anm si schiera a difesa del pm di Ragusa, criticato per il mancato fermo all'indiano accusato di sequestro di minore

Chi critica i pm non conosce la legge. Senza alcun diritto di replica. L’Associazione nazionale magistrati (Anm) si schiera così a difesa del pm di Ragusa, Giulia Bisello, criticato per il mancato fermo di Ram Lubhaya, accusato del tentato sequestro di persona ai danni di un bambino sulla spiaggia di Scoglitti. Ed etichetta come “inaccettabili” le polemiche. A conferma che nessuno può sollevare perplessità su alcune decisioni anche delicate.

L’Anm, in una comunicazione ufficiale, “stigmatizza gli attacchi mediatici diretti al pm di quell’ufficio giudiziario Giulia Bisello”, sostenendo che sono “frutto di un approccio superficiale agli accadimenti, determinato dalla non conoscenza degli atti e dei presupposti di legge che hanno portato alle scelte della collega”.  Secondo l’associazione il clima di tensione ha “come unica conseguenza quella di non consentire ai magistrati della procura di Ragusa di svolgere il proprio compito nel giusto clima di serenità”. Sull’onda delle polemiche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha disposto delle verifiche sull’operato del magistrato.

Ma il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, è intervenuto a sostegno del pm: “Il nodo vero è perché non sia stato espulso, perché era ancora qui, libero. Peggio ancora: perché non era in un centro per gli immigrati? Occorre agire con maggior energia sul capitolo delle espulsioni, rispendendo al suo Paese chi ha non diritto di stare in Italia”. Quindi nessuna critica dall’esponente del Governo. “Potremmo chiedere al legislatore di rivedere i termini relativi al reato di sequestro di persona, innalzando i minimi per evitare che nel caso di tentativo non ci siano i presupposti per disporre il fermo”, ha aggiunto.