Villa acquistata e rivenduta dopo un’ora dai compagni di La Russa e Santanché. Un affare che ha fruttato loro un milione di euro

Villa acquistata e rivenduta dopo un'ora dai compagni di La Russa e Santanché. Un affare che ha fruttato loro un milione di euro

Villa acquistata e rivenduta dopo un’ora dai compagni di La Russa e Santanché. Un affare che ha fruttato loro un milione di euro

Se pensavate che il mercato immobiliare fosse in crisi, allora forse vi ricrederete. Già perché, come scoperto dal Domani, c’è chi è riuscito ad acquistare una villa da sogno a forte dei Marmi, per poi rivenderla nemmeno un’ora dopo così da realizzare un guadagno di un milione di euro.

Sembra incredibile eppure l’affare, secondo il quotidiano Domani, sarebbe stato realizzato da Dimitri Kunz, compagno di Daniela Santanchè, e Laura Di Cicco, moglie di Ignazio La Russa.

Lo strano affare della villa acquistata e rivenduta dai compagni di La Russa e Santanché

La residenza di lusso da 350 metri quadrati e su tre livelli che si trova a Forte dei Marmi, immersa nel parco della Versiliana, apparteneva al sociologo Francesco Alberoni. Abitazione che Kunz e Di Cicco, sempre secondo il quotidiano Domani, acquistarono per la bellezza di 2,45 milioni di euro alle 9.20 del 12 gennaio scorso.

Neanche il tempo per gioire di quella villa da sogno, con tanto di piscina e giardino, che 58 minuti dopo passa di nuovo di mano perché venduta all’imprenditore Antonio Rapisarda per 3,45 milioni di euro. Due compravendite che, si legge nell’articolo, sono state effettuate in altrettanti studi notarili, a Milano, che distano tra loro quattro chilometri.

La plusvalenza da un milione sulla villa di Alberoni

Si tratterebbe di “un affare di famiglia e insieme anche di governo” – del tutto legale – che “prende forma molti mesi prima di quel memorabile 12 gennaio”. “Il primo atto” di questa bizzarra storia relativa all’abitazione che apparteneva al 93enne sociologo Francesco Alberoni, si era svolto il 22 luglio dell’anno scorso quando “Kunz e Di Cicco firmano un preliminare con l’avvocato Elisabetta Nati, procuratrice speciale” del professore.

Ma in quella data, i due acquirenti potevano già disporre dell’abitazione da almeno un paio di settimane. A rivelarlo un atto depositato al catasto in cui si legge che “alla parte acquirente è stato concesso il possesso dell’immobile anche al fine di curare la manutenzione del giardino e quant’altro fino al rogito”.

Intervistato dal quotidiano, Rapisarda sostiene che Kunz, suo amico di lunga data, non voleva vendere la villa, e avrebbe accettato “perché ho insistito”. E quando Domani gli chiede se l’affare possa essere servito per coprire i debiti di Visibilia (gruppo fondato da Santanchè al centro di un’indagine per bancarotta e falso in bilancio, ndr), l’imprenditore risponde di non sapere nulla.