Violente proteste anti-Covid a Milano, Napoli, Torino e Trieste. Conte: “Ora è il momento della responsabilità. La politica non soffi sul fuoco del malessere sociale”

Violente proteste anti-Covid da Milano a Napoli, da Torino a Trieste. Ristoratori, barman, piccoli artigiani, ma anche rappresentanti del mondo della danza, dello spettacolo e dell’animazione sono scesi in piazza per manifestare il loro disappunto contro gli ultimi provvedimenti adottati per contrastare la pandemia. A Milano diverse persone sono state fermate dalla Polizia dopo gli scontri con i circa 300 manifestanti che hanno protestato, anche lanciando petardi e bombe molotov. Il corteo è partito da Corso Buenos Aires alle 20.30 e ha raggiunto Palazzo Lombardia, sede della Regione Lombardia, dove i manifestanti hanno cercato di raggiungere i piedi del grattacielo.

La polizia, schierata in tenuta antisommossa, ha respinto l’avanzata con il lancio di lacrimogeni. Gli agenti hanno quindi cominciato a avanzare, inducendo i manifestanti, un gruppo molto eterogeneo, a ritirarsi verso stazione Centrale e poi fino a via Benedetto Marcello, dove sono avvenuti i due fermi. Lungo il percorso, sia verso Palazzo Lombardia che durante la ‘ritirata’, i manifestanti hanno lasciato dietro di loro numerosi danni a tram, motorini, biciclette, arredo urbano. Una trentina i manifestanti identificati e denunciati, diversi gli agenti rimasti feriti.

A Napoli doveva essere la manifestazione dei ristoratori e dei barman ma a Piazza del Plebiscito si sono riunite praticamente tutte le categorie maggiormente colpite dalla crisi economica e sociale. Dopo circa due ore di flash mob i tanti piccoli gruppi di persone si sono diretti verso il poco distante Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, in un clima di totale tranquillità. La folla si è poi dispersa. Soltanto alcune persone, almeno una ventina, hanno provato a raggiungere il lungomare per bloccare il traffico, ma sono state fermate dalle forze dell’ordine.

A Torino la doppia manifestazione di protesta, nelle piazze Vittorio Veneto e Castello, è rapidamente degenerata. I manifestanti che protestavano contro il nuovo lockdown, hanno effettuato i primi lanci di bottiglie e bombe carta scandendo cori “libertà, libertà”. Tra di loro anche gruppi di ultras, tra cui ci sarebbero stati anche dei fermati, sui quali sono in corso le valutazioni del caso. Rovesciato qualche bidone della spazzatura, e vandalizzati i monopattini che si trovavano in piazza Castello. Registrate alcune cariche di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine.

Durante questi attimi concitati, è stato registrato anche un ferito, soccorso dal 118. Gli atti di vandalismo si sono estesi da piazza Castello, dove era previsto l’avvio di uno dei due cortei, verso via Roma dove alcune vetrine sono andate in frantumi. Dieci persone sono state fermate dalle forze dell’ordine durante le manifestazioni anti-lockdown. Gli scontri in piazza Castello sono continuati, un rogo è stato acceso all’imbocco di via Po, mentre bombe carte e fumogeni sono stati esplosi in vari punti. La polizia ha presidiato la parte della piazza più vicina alla sede della Regione. Lacrimogeni sono stati invece lanciati dal lato della prefettura. Scontri in piazza anche a Trieste, dove alcuni dei manifestanti hanno lanciato fumogeni contro la Prefettura. Colpiti anche carabinieri e rappresentanti della stampa.

“Abbiamo appena varato un Dpcm con misure più restrittive, ma necessarie. Quel Dpcm è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza, rappresentate dai rispettivi capi-delegazione. Queste misure non sono in discussione. Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza, che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo”. Ha detto il premier Giuseppe Conte in un intervento sulle pagine del Fatto Quotidiano. “Non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente – ha aggiunto il presidente del Consiglio – Tutte le misure messe in campo rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi. Ora è il momento della responsabilità. La politica – e questo vale soprattutto per chi è al governo – deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi”.