Vito Nicastri condannato a 9 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Re dell’eolico avrebbe finanziato la latitanza del boss Messina Denaro

Il “Re dell’eolico” Vito Nicastri è stato condannato oggi, con il rito abbreviato dal gup del Tribunale di Palermo, a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo il procuratore aggiunto Paolo Guido e il sostituto Gianluca De Leo, Nicastri avrebbe finanziato la latitanza del boss mafioso di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro. Nicastri è coinvolto anche in un’altra indagine della Dda di Palermo, assieme al faccendiere ed ex deputato di Forza Italia, Francesco Paolo Arata. Un filone che vede coinvolto, a Roma, anche l’ex sottosegretario della Lega, Armando Siri. Il gup ha inoltre condannato, sempre a 9 anni di reclusione, anche Roberto Nicastri, fratello di Vito, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa; Leone Melchiorre, a 9 anni e 4 mesi per associazione mafiosa e a 6 anni e 8 mesi Girolamo Scannariato, accusato di favoreggiamento ed estorsione.