Vittime del lavoro, in sei mesi si contano 450 morti

I dati Inail parlano di quasi cinque morti sul lavoro ogni due giorni, oltre 17 ogni settimana e ben 75 ogni mese.

Vittime del lavoro, in sei mesi si contano 450 morti

Si parla da decenni di sicurezza sul lavoro ma ogni anno il bollettino su infortuni e decessi sembra quello di una guerra. Non fa eccezione il primo semestre di quest’anno dove i dati Inail parlano di quasi cinque morti ogni due giorni, oltre 17 ogni settimana e ben 75 ogni mese.

Secondo l’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (Inail) le denunce relative agli incidenti con esito mortale, da gennaio a giugno, sono state 450, ossia 13 in meno rispetto alle 463 registrate nello stesso periodo del 2022. Si registra un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 121 a 104, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 342 a 346.

I dati Inail parlano di quasi cinque morti sul lavoro ogni due giorni, oltre 17 ogni settimana e ben 75 ogni mese

Un dato che continua a restare troppo alto, come anche quello relativo alle denunce complessive di infortunio sono state 296.665 con un calo del 22,4% sullo stesso periodo del 2022 dovuto soprattutto al calo dei contagi da Covid in particolare nei primi mesi dell’anno.

Si registra un calo del 25,9% dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 340.784 del 2022 ai 252.675 del 2023 mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 6,0% (a 43.990).

Segno più per le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail che nei primi sei mesi del 2023 sono state 38.042. Si tratta di un dato in crescita di settemila unità rispetto allo stesso periodo del 2022 (+22,4%), del 31,8% rispetto al 2021 e dell’87,1% sul 2020.

 

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