Alta tensione tra Mediobanca e Mps. Il risiko bancario accende gli animi con uno scontro durissimo tra Alberto Nagel e Luigi Lovaglio. Una conseguenza di un intricato puzzle, con l’offerta di Mps su Mediobanca che non è piaciuta a Piazzetta Cuccia che, a sua volta, ha lanciato un’ops su Banca Generali. Ognuno dei due contendenti contesta le mosse dell’altro, accendendo lo scontro. Nagel, ad di Mediobanca, sostiene che “le migliori operazioni per Mps sono con altre banche commerciali, al fine di espandere le dimensioni e le quote di mercato. Altrimenti si vanno a creare dissinergie importanti”.
Risiko bancario, lo scontro tra Mps e Mediobanca
L’ops di Siena, a suo giudizio, “presenta numerosi fattori di rischio”, perché Montepaschi “è una banca commerciale di medie dimensioni e indifferenziata, una combinazione con Mediobanca non porterebbe alcun rafforzamento nel posizionamento dei singoli istituti”. Lovaglio risponde critico, sostenendo che dopo l’ops di Mps, “Mediobanca si è svegliata”. Ma, assicura, l’offerta su Banca Generali “non è un ostacolo alla nostra operazione”, pur avendo dubbi sugli effetti: “I benefici finanziari dell’offerta di scambio su Banca Generali per gli azionisti di Mediobanca appaiono meno evidenti, è certo che l’operazione consuma capitale”. A suo giudizio l’operazione “sembra neutra, se non negativa, sugli utili per azione”.
Motivo per cui rilancia l’ops di Mps, che ritiene possa dare “vita a una nuovo grande protagonista nel sistema bancario italiano”. Ma non manca una risposta diretta a Nagel: “Vorrei ringraziare l’ad di Mediobanca per quanto suggerito su cosa sia meglio per Mps. Siamo già pienamente operativi e in grado di portare avanti la nostra operazione di trasformazione, che richiede visione, competenze e capacità di esecuzione”. “Non è un gioco di potere”, ma un progetto per “un business più forte”, assicura.
Conti intrecciati
Ieri è stata la giornata dei conti per tutti i protagonisti di questo rebus. Mediobanca ha fatto registrare, nei nove mesi dell’esercizio 2024-2025, ricavi per 2,77 miliardi (+5% con crescita di tutti i business) e un utile netto in salita del 5% a 993 milioni. Nagel rilancia così l’aggregazione con Banca Generali, con l’obiettivo di creare un “leader del wealth management, punto di riferimento nel panorama finanziario italiano ed europeo”. Da parte sua, festeggia anche Mps per risultati oltre le attese: nei primi tre mesi del 2025 l’utile netto è di 413 milioni (+24,2%). Anche in questo caso conti che permettono di confermare con decisione l’offerta su Mediobanca. E poi il terzo attore in gioco, Banca Generali. Che con l’ad, Gian Maria Mossa, commenta l’offerta di Mediobanca sostenendo che “potrebbe avere senso” dal punto di vista industriale. S.R.