Woodcock assolto dalla sezione disciplinare del Csm per le dichiarazioni sul caso Consip. Per il tribunale delle toghe fu un fatto di scarsa rilevanza

Il procuratore aggiunto di Napoli, Henry John Woodcock, all’esito del nuovo procedimento sul caso Consip, avviato dopo l’annullamento con rinvio della precedente condanna alla censura da parte delle Sezioni Unite della Cassazione, è stato assolto dalla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura. Il magistrato era finito sotto accusa davanti al tribunale Csm per alcuni virgolettati che gli erano stati attribuiti da un quotidiano e nei quali esprimeva valutazioni sull’inchiesta Consip, di cui era stato titolare ma che era stata poi trasmessa alla Procura di Roma.

Secondo quanto aveva stabilito nel 2009 la stessa Sezione disciplinare del Csm, Woodcock aveva compiuto una grave scorrettezza nei confronti del suo allora procuratore capo, Nunzio Fragliasso, che gli aveva chiesto di osservare il più stretto riserbo sull’inchiesta Consip. Il procuratore aggiunto aveva poi ammesso di aver espresso quei giudizi, ma nel corso di una telefonata confidenziale con una giornalista amica, che si era impegnata a non scrivere nulla, salvo poi tradire la sua fiducia.

Woodcock è stato assolto, come sollecitato anche dal pg aggiunto della Cassazione, Luigi Salvato, perché il fatto contestato è stato ritenuto di “scarsa rilevanza”. “La lealtà, la correttezza, la sincerità sono caratteristiche e qualità che mi riconosco” ha commentato il magistrato. “E’ una sorta di obbligazione naturale – ha aggiunto -, di debito, che riconosco a chi questi valori mi ha impartito, e cioè ai miei genitori”. La contestazione, ha sottolineato Woodcock “riguarda un profilo che viene ancora prima dei profili funzionali, ovvero quello della correttezza, della lealtà e dell’onore, valori che ci vengono trasmessi, ancor prima di diventare magistrato, dai nostri genitori; una piccola biblioteca che va in fiamme quando scompaiono”.