Zaki resta ancora in carcere. L’Egitto prolunga la custodia cautelare di altri 15 giorni. Amnesty: “Detenzione illegale, arbitraria e infondata”

Altri 15 giorni di custodia cautelare in carcere per Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna detenuto nel suo Paese dal 7 febbraio 2020 (leggi l’articolo) con l’accusa di propaganda sovversiva. A renderlo noto è la pagina Facebook degli attivisti “Patrick libero”. “Gli avvocati di Patrick – scrivono gli attivisti – hanno appreso dalla Procura Suprema di Sicurezza dello Stato che la detenzione di Patrick è stata rinnovata per 15 giorni, in attesa delle indagini”.

L’udienza, fanno sapere ancora gli attivisti, si è tenuta domenica scorsa “in una sala del tribunale penale, ma non abbiamo saputo la decisione fino ad oggi”. “Siamo molto angosciati e preoccupati – scrivono ancora – per lo stato psicologico di Patrick quando verrà a conoscenza dell’ennesimo rinnovo della detenzione. Speriamo sinceramente, dal fondo dei nostri cuori, che la prossima udienza ci porti la buona notizia del suo rilascio, che chiediamo fin dal primo giorno”.

“Con la decisione di rinnovare di altri 15 giorni la detenzione preventiva di Patrick – ha commentato il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury – dopo 48 ore di attesa dell’esito dell’udienza di domenica, le autorità giudiziarie egiziane hanno mostrato ulteriormente il loro disprezzo per il rispetto e la dignità dei detenuti. Quindici giorni vuol dire che arriveremo a ridosso dell’anniversario dall’arresto di Patrick, è una detenzione che, ribadiamo, e’ illegale, arbitraria, infondata e immotivata”.