Zaki resta in carcere. Il tribunale di Mansura ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali del ricercatore dell’Università di Bologna arrestato in Egitto

Il tribunale di Mansura, dopo un’udienza durata appena dieci minuti, ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato al rientro in Egitto con accuse di propaganda eversiva. “Il ricorso è stato respinto”, ha detto uno dei legali del 27enne, Wael Ghaly. Il ricercatore e attivista per i diritti Lgbt era stato arrestato a Il Cairo lo scorso 8 febbraio, di ritorno da Bologna, dove è iscritto al master Gemma dell’Università Alma Mater. Il giovane egiziano è accusato di vari reati tra cui diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e turbamento della stabilità delle istituzioni. Come riferisce l’Egyptian initiative for personal rights (Eipr), l’Ong per cui il 27enne collabora, stamani hanno presenziato in aula anche i rappresentanti dell’Ambasciata d’Italia in Egitto e dell’Unione europea. Zaki è arrivato al tribunale di Mansura in manette, apparentemente in buone condizioni, ed entrando nell’Aula ha detto ai cronisti che gli chiedevano come stava, “tutto bene”.