Zelensky e Putin festeggiano il primo dell’anno scambiandosi bombe e missili. La fine delle ostilità resta un miraggio

Zelensky e Putin festeggiano il primo dell'anno scambiandosi bombe e missili. La fine delle ostilità resta un miraggio

Zelensky e Putin festeggiano il primo dell’anno scambiandosi bombe e missili. La fine delle ostilità resta un miraggio

Dopo dieci mesi, la guerra in Ucraina continua e ad oggi nulla lascia presagire la fine del conflitto, se non altro nel breve termine viste le posizioni di Zelensky e Putin. Del resto neanche la notte di Capodanno ha fermato le ostilità con Mosca che ha martellato le principali città del Paese, lanciando ben 31 attacchi missilistici, 12 raid aerei e oltre 70 attacchi terrestri, mentre l’esercito ucraino ha risposto respingendo gli attacchi russi vicino a nove villaggi.

A renderlo noto è lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, come riporta Ukrinform, secondo cui il Cremlino continua a prendere di mira le infrastrutture civili nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Kiev, Khmelnytskyi, Donetsk, Zaporizhzhia, Mykolaiv e Kherson.

Fortunatamente in questa notte di combattimenti non ci sarebbero stati feriti o vittime.

Per Zelensky la guerra in Ucraina deve continuare

Insomma la guerra continua e al momento, per ragioni diverse, nessuna delle due parti ha interesse a deporre le armi. Volodymyr Zelensky è convinto di poter riconquistare quel 20% del proprio territorio occupato dai russi, mentre Mosca continua a lanciare ondate di missili sulle città con lo scopo di fiaccare la resistenza e preparare una nuova offensiva entro primavera.

Una de-escalation che appare remota anche perché non sembra crederci neanche la Nato. Anzi come affermato dal segretario del Patto atlantico, Jons Stoltenberg, l’alleanza continuerà ad appoggiare le richieste ucraine in quanto “potrebbe sembrare un paradosso, ma il sostegno militare all’Ucraina è la via più veloce per la pace”.

Sostegno che rimane immutato anche da Washington dove il presidente americano Joe Biden ha firmato la legge bipartisan di spesa federale da 1700 miliardi di dollari per il prossimo anno fiscale. Tra le voci inserite ci sono gli aiuti militari e umanitari all’Ucraina per ulteriori 45 miliardi.

Mosca non vuole arrendersi

Pace che in questo momento non vuole nemmeno Mosca, se non alle sue condizioni che prevedono l’annessione di tutti i territori fin qui occupati. Quel che è certo è che anche così, sarebbe una vittoria di pirro per Vladimir Putin che mirava a rovesciare Zelensky per istituire un governo fantoccio a Kiev.

Del tutto improbabile, almeno allo stato attuale delle cose, che la Russia possa rinunciare a una parte delle conquiste e sedersi al tavolo della pace. E proprio per questo Putin, nel suo discorso di fine anno, è tornato a ribadire che la Russia sta combattendo una battaglia per la sopravvivenza in quanto i piani dell’Occidente sarebbero quelli di smembrarla in più Stati autonomi.