Zingaretti blocca la Asl, ma il direttore se ne frega e indice due gare d’appalto milionarie negli ospedali del Lazio. Fiumi di soldi ai privati

Di Martino Villosio

Il 15 marzo scorso il Presidente della Regione Nicola Zingaretti ha inviato una nota a tutti i direttori delle Asl e delle Aziende Ospedaliere del Lazio, con l’indicazione precisa di “astenersi dall’adottare provvedimenti se non per assicurare il regolare svolgimento dei servizi”. Mentre il governatore, nel frattempo nominato nuovo Commissario alla Sanità laziale per la prosecuzione del piano di rientro dal disavanzo, prendeva le misure all’impresa immane che lo attende, non tutti i suoi manager sono rimasti però immobili. Il Direttore Generale della Asl Rm/B, a fine marzo, ha indetto una gara con scadenza il 3 maggio 2013 per l’esternalizzazione di personale ausiliario e di operatori socio sanitari da utilizzare nell’ospedale Sandro Pertini, dal costo annuo di 2 milioni e 800 mila euro più Iva. Una cifra da sommare ai 4 milioni di euro annui messi a gara con il bando del 21 febbraio scorso (modificato il 27 marzo), sempre dalla stessa Asl, per la fornitura esternalizzata di infermieri, fisioterapisti e operatori socio sanitari destinati a lavorare nel reparto di Medicina Protetta del Pertini e presso il Polo di Rebibbia. È una prassi, quella di assegnare servizi anche delicati all’interno degli ospedali a ditte e cooperative esterne, che negli anni ha prodotto in molti una riduzione della qualità del servizio facendo paradossalmente esplodere la spesa. Nel caso specifico, poi, esistono anche delle note fortemente critiche verso il fenomeno degli affidamenti in appalto da parte del precedente Direttore Generale della Asl/Rm/B. La dottoressa Flori Degrassi, tra il 2007 e il 2008, scrisse in più occasioni alla Regione Lazio per descrivere questi affidamenti come mere intermediazioni di manodopera precaria mascherate. “L’erogazione del servizio reso da parte delle cooperative si configura prevalentemente come un contratto finalizzato all’acquisizione di forza lavoro piuttosto che come appalto di servizi esternalizzati”, scriveva l’ex Direttore Generale Degrassi, “ad oggi la Asl Rm/B si trova in una grave situazione di illegittimità normativa e amministrativa”. Eppure gli affidamenti in esterna continuano. “Affidare appalti a cooperative esterne invece di internalizzare il personale”, spiega Sabino Venezia dell’Usb Sanità, “significa peggiorare enormemente la qualità del servizio. Soprattutto se si tratta di operatori sanitari: l’abitudine a lavorare insieme in sala operatoria o in reparto è fondamentale per garantire l’assistenza adeguata in situazioni di emergenza”.