Cosa si può fare in zona arancione

Cosa si può fare e non fare in zona arancione e qual è la differenza con la zona rossa? Come funziona la deroga e serve l'autocertificazione?

Cosa si può fare in zona arancione

Oggi undici regioni italiane sono in zona arancione dopo la Pasqua e la Pasquetta 2021 in cui tutta Italia è stata confinata nella zona rossa. Le regioni italiane in zona arancione sono Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto e alle Province autonome di Bolzano e Trento. Ma cosa si può fare e non fare in zona arancione e qual è la differenza con la zona rossa?

Cosa si può fare in zona arancione

La grande differenza tra la zona rossa e la zona arancione riguarda gli spostamenti. Che sono vietati in zona rossa e invece consentiti in zona arancione, pur con alcune limitazioni. Un’altra differenza riguarda invece la deroga per la visita ai parenti o agli amici per due persone con minori di 14 anni ed eventuali disabili. La deroga è valida in zona arancione (fuori dal comune serve l’autocertificazione) e non è valida in zona rossa.

Nelle regioni in fascia arancione «è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le
22 e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi».

In auto con non conviventi si può stare massimo in tre con i passeggeri sul sedile posteriore e mascherina indossata. Nelle regioni in fascia rossa è vietato uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute e urgenza e quindi le visite a parenti e amici non sono consentite. In più, In fascia arancione sono aperti tutti i negozi. Aperti anche barbieri, parrucchieri e centri estetici. In fascia rossa i negozi sono chiusi ad eccezione di alimentari, farmacie, edicole e tabaccai. Aperti i negozi che vendono prodotti essenziali compresi gli articoli sportivi,
l’abbigliamento per bambini. Nei fine settimana in fascia arancione e rossa sono chiusi i centri commerciali.

L’asporto di cibo e bevande dai ristoranti, dalle vinerie e dalle enoteche è consentito fino alle 22. L’asporto di cibi e bevande dai bar è consentito fino alle 18. È sempre consentita la consegna a domicilio. Sono aperti i ristoranti degli alberghi per chi vi alloggia.

Qual è la differenza tra zona arancione e rossa?

Un’altra differenza tra zona rossa e arancione riguarda la scuola. Possono frequentare la scuola in presenza tutti gli alunni fino alla terza media. Negli istituti superiori resta la Didattica a distanza al 50 per cento (possibile la presenza fino al 75 per cento). In passato i presidenti di Regione, a volte, hanno imposto limiti più stringenti, ma governatori e sindaci non possono decretare chiusure autonome a meno che nel territorio non si superino i 250 contagi per 100.000 residenti o le positività non crescano veloci.

E poi in zona arancione le passeggiate, i giri in bicicletta e la corsa possono spaziare su tutto il territorio comunale e possono essere realizzati anche in aree attrezzate e parchi pubblici. Sono consentiti gli sport individuali senza contatto e all’aperto come il tennis, il golf, il padel. Anche con il colore arancione restano chiuse le palestre e le piscine. È consentito raggiungere centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di queste strutture, in un altro comune della stessa regione. In zona arancione quindi:

  • si possono visitare parenti e amici nel proprio Comune di residenza una volta al giorno in due con figli sotto i 14 anni e disabili conviventi;
  • è possibile recarsi in un’altra regione, a prescindere dal colore, per raggiungere porti e aeroporti;
  • indifferentemente dalla fascia regionale di rischio in cui si risiede le coppie che vivono in città diverse possono ricongiungersi dove hanno la residenza o il domicilio;
  • 2ª e 3ª media in presenza; per le superiori va garantita la presenza minimo al 50%, massimo al 75%;
  • i bar e i ristoranti sono chiusi ma sono consentiti l’asporto e la consegna a domicilio;
  • tutti gli altri negozi sono aperti, anche quelli di abbigliamento e in generale di categorie merceologiche considerate “non essenziali”.

Sarà così, almeno, per tutto il mese aprile, se non ci saranno allentamenti delle restrizioni che, comunque, nello stesso Decreto Aprile sono previsti. Lo stesso governo immagina una revisione delle regole per l’intera ristorazione nel corso di maggio o alla fine di aprile (dal 20 al 26).

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