Zorzi rinviato a giudizio per la strage di Brescia

Per il gup di Brescia, Roberto Zorzi fu uno degli esecutori materiali dell'attentato di piazza della Loggia del 28 maggio 1974.

Zorzi rinviato a giudizio per la strage di Brescia

Il gup del tribunale di Brescia ha rinviato a giudizio Roberto Zorzi, con l’accusa di essere uno degli esecutori materiali della strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974. Zorzi, cittadino americano, vive negli Stati Uniti ed è titolare di un allevamento di Dobermann chiamato “Il littorio”. In aula non era presente ed era rappresentato dai suoi legali che, tuttavia, non escludono che possa partecipare al processo.

Per il gup di Brescia, Roberto Zorzi fu uno degli esecutori materiali dell’attentato di piazza della Loggia del 28 maggio 1974

Secondo la procura di Brescia, lui e Marco Toffaloni, all’epoca sedicenne e che comparirà in udienza preliminare davanti al tribunale dei Minori, avrebbero messo in piazza della Loggia l’ordigno che esplodendo provocò 8 morti e 102 feriti. Col rinvio a giudizio di Zorzi, il 29 febbraio 2024, a pochi mesi dal cinquantesimo anniversario della strage, si aprirà, dunque, il sedicesimo processo, frutto di sette fascicoli d’indagine.

Oggi vive negli Usa dove ha un allevamento di Dobermann chiamato “Il littorio”

Classe 1953, soprannominato “il marcantonio”, per la sua stazza, l’ex marmista Zorzi nel 1974 faceva parte di Anno Zero, formazione che seguì le orme di Ordine Nuovo. Per la strage di piazza della Loggia ci sono già due condanne definitive, giunte nel 2017, quelle all’ergastolo per Carlo Maria Maggi, nel frattempo deceduto, e Maurizio Tramonte, rispettivamente leader di Ordine Nuovo nel Triveneto e informatore del Sid.

Il legale: “Non è escluso che venga a difendersi in Italia”

Il legale di Roberto Zorzi, Stefano Casali, commentando la notizia del rinvio a giudizio, non esclude che il suo assistito possa venire in Italia a portare la sua versione nel prossimo processo. “Siamo fiduciosi – ha detto il legale – che l’istruttoria dimostri che non ha ha nulla a che fare con l’esecuzione della strage. Non è escluso che venga a difendersi in Italia se dovesse essere necessario per rafforzare la tesi difensiva. Se non dovesse esserlo, vista la tarda età, lo eviteremo”.

I familiari delle vittime: “Passaggio importante per la comprensione della storia del Paese e di eventuali altre coperture”

“Non per la ricerca del colpevole ma per la comprensione della storia del Paese e di eventuali altre coperture” il commento, invece, del presidente dell’associazione dei familiari delle vittime di piazza della Loggia, Manlio Milani. Milani ha aggiunto che è “estremamente importante” la celebrazione del processo a carico di Zorzi, definendolo “indispensabile per un confronto che serva ad ampliare la conoscenza di quello che è avvenuto ed evidenzia la volontà di non lasciar cadere nulla”. In particolare, per Milani “il processo avrà un grande valore per capire il contesto su come andarono le cose e su ulteriore coperture”.

Il riferimento, ricorda ancora il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, è a quella che “la sentenza di condanna di Maggi e Tramonte definì la ‘malavita istituzionale”. Dunque ai numerosi depistaggi da parte di apparati dello Stato così come stati descritti da quella sentenza definitiva. Milani, che perse la moglie Livia e degli amici, auspica che venga rinviato a giudizio anche Toffaloni, perché, insieme a Zorzi, “sono due posizioni strettamente legate”, sempre nell’ottica della ricerca di “una giustizia che abbia un occhio alla storia”.