Altre sei regioni al voto. Ormai è campagna elettorale permanente. La sfida più attesa è quella della Toscana, un’altra roccaforte dem da difendere con le unghie e con i denti

Con il voto di domenica scorsa non è ancora conclusa quella che in Italia è ormai diventata una campagna elettorale permanente. Con il tentativo delle destre di trasformare ogni appuntamento con le urne in un referendum per il Governo. Sono infatti altre sei le Regioni dove si voterà nei prossimi mesi: Puglia, Campania, Marche, Toscana, Liguria, e Valle d’Aosta. E soprattutto la Toscana per i dem è un’altra roccaforte da difendere con le unghie e con i denti.

Partite in cui le destre cercheranno di risalire sulla ruspa e nel campo opposto un peso notevole torneranno ad averlo anche le Sardine, che hanno spinto parte dell’esercito degli astensionisti a tornare ai seggi. “Adesso tocca a noi. Non ci siamo montati la testa quando abbiamo riempito 142 piazze in tutta Europa, non ce la monteremo adesso che arriva la prima buona notizia da tanto tempo a questa parte. Inizia la fase più dura. Saremo attenti e vigili dove si è già votato, saremo presenti e agguerriti dove si voterà”, hanno sostenuto i quattro fondatori bolognesi del movimento.

Quest’anno saranno chiamati alle urne anche gli abitanti di Napoli, Roma e Terni, per le elezioni suppletive di Camera e Senato, e si voterà anche in diversi comuni, per le amministrative, tra cui Aosta, Arezzo, Reggio Calabria, Trento, Venezia.