Alvin torna a casa. Il bambino albanese, trattenuto da tempo in Siria dopo l’arruolamento della madre nell’Isis, è al sicuro a Beirut e rientrerà domani a Roma

Ritorna in Italia Alvin Berisha, il bambino albanese di 11 anni trattenuto da tempo in un campo di prigionia in Siria, dopo l’arruolamento della madre nelle fila dell’Isis. Alvin, residente a Barzago, in provincia di Lecco, è stato liberato dal campo profughi di Al Hol grazie a una task force ed è stato già prelevato al confine tra Siria e Libano. Il bambino al momento si trova a Beirut e domani un volo lo riporterà a Roma. Determinante è stato l’apporto della rete diplomatica e dell’Aise, l’agenzia di intelligence esterna diretta da Luciano Carta, e la collaborazione con le autorità albanesi.

“Il ritorno a casa di Alvin – ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – è una di quelle notizie che ti riempiono il cuore. Il bambino albanese, da anni in un campo profughi in Siria, nelle prossime ore potrà finalmente essere riabbracciato dal padre che lo attende in Italia. Per questo rivolgo un sentito ringraziamento a tutte le autorità italiane e albanesi, alle organizzazioni umanitarie, a quanti hanno collaborato per questa operazione complessa, in un teatro difficile come quello siriano”.

“Il Governo italiano – ha aggiunto il premier – ha fatto tutto il possibile per la sua liberazione. Ho seguito personalmente l’evolversi della vicenda, costantemente informato e in contatto con il primo ministro albanese Edi Rama. Uno straordinario successo non solo della diplomazia ma soprattutto della cooperazione internazionale, grazie al prezioso ruolo svolto dalla Croce Rossa italiana e Mezzaluna Rossa e all’intervento determinante di reparti speciali di polizia e carabinieri. Il peggio per Alvin è ormai alle spalle, tra poche ore sarà libero. Libero di poter vivere la sua infanzia, di poter tornare a giocare, di immaginare e costruire il proprio futuro. Senza costrizioni e lontano dalle bombe, dalle guerre, dai fanatismi”.