Anche i musicisti le cantano alla Lega. Botta e risposta tra Lorenzo Fragola e Salvini. E Roy Paci striglia i colleghi che rimangono in silenzio

Un messaggio su Twitter di Lorenzo Fragola (nella foto) che cita il ministro dell’Interno Matteo Salvini e definendolo “merda” è stato condiviso migliaia di volte e ha dato vita a un botta e risposta tra il cantante e il vicepremier che ha appena scatenato la crisi di Governo. Il messaggio del vincitore di X Factor in sole 4 ore ha raggiunto quasi 10mila like, più di 900 commenti e oltre 2mila condivisioni. Il tweet del cantante non è sfuggito nemmeno al titolare del Viminale, che ha ripreso il post commentandolo con: “Non piaccio al signor Fragola? Amen. Mi consolerò ascoltando altra musica”. “P.S. Lorenzo, canta che ti passa.”, ha aggiunto il leader leghista. Una risposta, quella del leader del Carroccio, che ha servito su un piatto d’argento al cantante l’occasione di fare una battuta, riferendosi ai 49 milioni che la Lega deve restituire allo Stato e alla performance nella quale Salvini si è esibito al Papeete facendo parlare tutta Italia: “Tu come dj invece sei forte @matteosalvinimi #49milionidisingoli“. Ma sempre nella giornata di ieri anche un altro musicista ha attaccato Salvini. Parliamo di Roy Paci, che dopo le contestazioni di Catania ha pubblicato una foto sui social con un commento indignato: “Quello che vedete in foto è uno dei miei più grandi amici, il grande attivista e pacifista Barry, irlandese di adozione catanese, che solo per aver alzato in aria le mani e urlato ‘peace’ durante il passaggio dei carri funebri leghisti è stato quasi strangolato dai galoppini del ministro dell’interno”. Non solo. Nel post Paci si scaglia contro Salvini, ma anche contro quei colleghi rimasti in silenzio, eccezion fatta per alcuni come Pau dei Negrita, Daniele Silvestri, Piero Pelù, Fiorella Mannoia e Caparezza (che il musicista cita testualmente), “che pensano a scannarsi su quanti dischi di platino hanno ingurgitato, è doveroso ora e subito entrare a gamba tesa sulle storture di questa falsata democrazia”.