Altra benzina sul fuoco dei cassonetti romani. In fiamme i raccoglitori dell’immondizia all’Eur e a Casal Bruciato

Ormai non ci sono dubbi, la Capitale è sotto attacco. Non passa giorno, infatti, che qualche cassonetto dell’Ama venga dato alle fiamme. E ieri la situazione non è di certo cambiata perché i roghi, con un tempismo a dir poco sospetto, si sono verificati nella zona di Roma Est e per la precisione nei quartieri Eur e Casal Bruciato. Così mentre la città eterna affoga tra i rifiuti, costretta ad affrontare la raccolta che procede a rilento e il presunto sabotaggio di alcuni impianti, non ultimo il Tmb Salario, qualcuno sembra voler forzare la mano. Almeno questo quanto sostiene la sindaca Virginia Raggi che ieri ha spiegato come “sui rifiuti è in corso una guerra” dove “qualcuno vuole riportare l’apostata al precedente credo”. Un riferimento tutt’altro che velato al fatto che, a suo parere, c’è chi starebbe spingendo per evitare che la città proceda sulla strada da lei tracciata, ossia quella che partendo dalla raccolta differenziata porta all’economia circolare, per tornare al sistema delle discariche.

SABOTAGGI. E a ben vedere sembra difficile dar torto alla prima cittadina grillina. Infatti ad esprimere i medesimi dubbi era stato perfino il magistrato Roberto Pennisi, procuratore della Direzione Nazionale Antimafia. Proprio il magistrato, racconta la Raggi, subito dopo l’incendio dell’impianto di trattamento biologico meccanico al Salario e seguendo gli sviluppi dell’inchiesta, “aveva parlato di un possibile sabotaggio”.