Con l’Italicum ballottaggio quasi inevitabile. Lo studio: sarebbe stato sempre necessario nelle ultime tre elezioni Politiche

Non ci sarebbe alcun ballottaggio se i risultati ottenuti dai partiti rimanessero in linea con quelli delle ultime europee. Perché il Partito democratico lo scorso anno ha superato quella soglia del 40% che, con l’entrata in vigore dell’Italicum, consegna la maggioranza alla Camera. Se, però, i risultati fossero in linea con quelli degli ultimi sondaggi, ovvero col Pd sotto il 40% si andrebbe al ballottaggio. Che, ora come ora, verebbe contendersi la maggioranza tra Pd e Movimento Cinque Stelle. Discorsi prematuri? Forse. Visto che tutti negano di voler andare presto alle urne. Ma non si sa mai.

LE SIMULAZIONI
Il Centro studi della Camera ha simulato i risultati che l’Italicum avrebbe prodotto, qualora fosse stato in vigore, con le elezioni europpe e con le ultime due consultazioni Politiche. Detto delle europee, passiamo alle politiche. Nel 2013 sarebbe stato necessario il ballottaggio tra Pd e Cinque Stelle. E con la soglia di sbarramento al 3% a Montecitorio sarebbero entrate soltanto sei liste: Pd, M5s, Pdl, Scelta civica, Lega Nord e Sel.
Ma sarebbe stato ballottaggio anche alle Politiche 2008 vinte da Silvio Berlusconi. In questo caso tra Pdl e Pd. Sempre sei le formazioni che sarebbero entrate in Parlamento: Pdl, Pd, Lega Nord, Udc, Idv e Sinistra Arcobaleno. Anche nel 2006, elezioni vinte da Romano Prodi, sarebbe stato necessario il ballottaggio. E sarebbe rimasta fuori l’Italia dei Valori. Insomma alle ultime tre Politiche sarebbe stato necessario sempre il secondo turno per decretare il vincitore.