Conte e Cinque Stelle bocciano il Mes. “Resta uno strumento inadeguato per rispondere all’emergenza. Serve il Recovery Fund”

“Le misure fin qui prospettate in sede europea risultano ancora insufficienti rispetto alle reali necessità legate a questa emergenza. Per questo è necessario compiere uno sforzo straordinario rispetto al Recovery Fund, l’unico strumento in grado di affrontare seriamente questa emergenza e il maggior debito legato a questa emergenza deve essere scorporato dai calcoli futuri dei parametri sul debito”. E’ quanto scrive in una nota il Movimento 5 Stelle.

“Non possiamo esultare per i risultati dell’eurogruppo di oggi sul Mes – proseguono dal Movimento -: sebbene debolmente migliorato, resta uno strumento inadeguato per rispondere all’emergenza che stiamo attraversando, sia per la quantità di risorse che può mettere in campo, sia perché continua a essere insidioso nelle potenziali condizionalità future, sulle quali non sono stati ancora fugati tutti i dubbi”.

“Attivazione del Mes? Il nostro Paese – va avanti la nota del M5S – ha dimostrato la capacità di reagire e di trovare soluzioni alternative. Annunciare che l’Italia userà il MES è una fuga in avanti che non condividiamo. Anche altri paesi, ad esempio hanno dichiarato che non accederanno al Mes. Approfondiremo ovviamente nei dettagli la proposta emersa dall’Eurogruppo, che, lo ricordiamo, andrà ora sottoposta al vaglio del prossimo vertice dei capi di stato o di governo degli Stati membri dell’eurozona. Sarà solo in quella sede che verranno assunte le decisioni definitive”.

Dubbi già espressi anche dal premier Giuseppe Conte nel suo intervento al convegno “The State of the Union”. “L’Europa – ha detto il premier – deve agire senza ulteriore indugio per avviare la ripresa economica. A questo scopo, le tre misure (SURE, BEI, MES) sono insufficienti, ammontando ad una frazione di quanto altre grandi economie, come quella statunitense, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie”. Per il presidente del Consiglio serve, dunque, un Recovery Fund di grandi dimensioni. “Il prestito effettivo del ‘Recovery Fund’ sui mercati – ha aggiunto – deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta economica europea (calcolando SURE, BEI, MES) in linea con le necessità finanziarie complessive dell’Ue che la maggior parte degli esperti e delle istituzioni, inclusa la Bce, stimano in più di 1,5 trilioni di euro, al netto delle garanzie di Stato”.