Decreto-diga contro l’epidemia di Coronavirus. Priorità a sanità e lavoro. Più poteri alla Protezione civile e sostegno alle imprese. Stop ai licenziamenti e cassa integrazione allargata

Cinque assi di intervento per contrastare l’epidemia e sostenere l’economia italiana in una crisi che non conosce precedenti. Il governo guidato da Giuseppe Conte ha predisposto un decreto (qui la sintesi di Palazzo Chigi) il cui nome già rivela l’obiettivo: “Cura Italia”. Ad illustrare le misure, ieri, insieme al premier, anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri che ha lavorato alacremente a concepire tutte le misure che, nel complesso, valgono 25 miliardi “e attivano flussi per 350 miliardi”. Ma non è tutto: arriverà un ulteriore decreto ad aprile, che – nell’auspicio del governo – dovrebbe contare anche sulle risorse che l’Europa si prepara a stanziare. Vediamo a questo punto le misure, punto per punto.

Stop a tasse e mutui
È sospeso il versamento delle ritenute d’acconto dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria e ogni ulteriore adempimento fiscale con scadenza tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020. Si prevedono poi aiuti al sistema del credito e agevolazione dell’erogazione di liquidità: il dl prevede la sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche. In più il decreto prevede il differimento al 31 maggio “per le imprese che fatturano fino a 2 milioni” e anche oltre questo limite per le categorie colpite direttamente dalla crisi.

Crediti d’imposta
Ai soggetti esercenti attività d’impresa è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1. Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino ad un massimo di 20.000 euro. Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020.

Udienze rinviate
Com’era stato annunciato dal ministro Alfonso Bonafede, son state prorogate fino al 15 aprile 2020 le misure già adottate di rinvio delle udienze civili, penali e amministrative, con le relative sospensioni dei termini già adottate precedentemente fino al 22 marzo 2020.

Cassa integrazione
È previsto un nuovo trattamento di cassa integrazione ordinario in sostituzione dei precedenti ammortizzatori sociali in favore sia delle aziende che hanno in corso un trattamento di integrazione salariale straordinario; sia di quelle hanno in corso un assegno di solidarietà. La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dettagliato che sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andrà a coprire anche le “con un solo dipendente”.

Aiuti alle Partite Iva
Ai liberi professionisti titolari di partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020, ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data e, iscritti alla Gestione separata non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, agli operai agricoli a tempo determinato e ai lavoratori dello spettacolo, è riconosciuta un’indennità una tantum pari a 500 euro.

Mamma e papà
Sempre nel capitolo del lavoro è prevista l’estensione del congedo parentale a 15 giorni (con retribuzione al 50%) e un voucher baby-sitter da 600 euro (1,6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore “speciale” per il personale sanitario) per chi ha bisogno di curare i figli fino a 12 anni. Per quel che riguarda i permessi della legge 104, per il periodo marzo-aprile saranno estesi di 12 giorni (500 milioni stanziati).

Stop licenziamenti
Confermato l’ulteriore intervento sui licenziamenti, che verranno congelati: misura che riguarda le procedure dal 23 febbraio in avanti, da quando cioè è scoppiata l’emergenza. Per i lavoratori in quarantena, si conferma il computo del periodo di astensione dal lavoro come malattia.

Scuola e università
Importante anche il capitolo relativo a scuola e università. Tra le altre misure, sono stati stanziati 85 milioni alle scuole per le dotazioni tecnologiche a supporto delle lezioni a distanza. Si prevede inoltre l’istituzione di un fondo denominato “Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell’Università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca” con una dotazione pari a 50 milioni di euro, da dipartire con decreto del Miur. Inoltre l’ultima sessione di laurea dell’anno accademico 2018/2019 è prorogata al 15 giugno 2020.

Maschere e ospedali
Fino al termine dello stato di emergenza, è consentito produrre mascherine chirurgiche in deroga alle vigenti norme. La Protezione Civile potrà, infine, potrà autorizzare la requisizione in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché di beni mobili di qualsiasi genere, occorrenti per fronteggiare l’emergenza sanitaria, anche per assicurare la fornitura delle strutture e degli equipaggiamenti alle aziende sanitarie.