Ecco come le banche fregano i propri clienti

di Carmine Gazzanni

Certo, esiste una formazione ufficiale per i bancari. Ma non è l’unica. “Lì certe tecniche, certi meccanismi non vengono spiegati. Dopodiché ci sono altre riunioni che si facevano nel mio caso in un paesino del Sannio dove talvolta noi capi area venivamo convocati. E qui venivano tracciate politiche commerciali che non erano quelle ufficiali. E bisognava seguirle, talvolta anche contravvenendo alle indicazioni strategiche centrali”. Ha un che di inquietante quello che ci racconta Vincenzo Imperatore, ex dirigente spietato e oggi per così dire “pentito”, che ha riportato tutte le trame e i trucchi degli istituti di credito per ingannare i clienti nel suo libro “Io so e ho le prove” (Chiarelettere).

I TRUCCHI
E i corsi paraufficiali davano, ovviamente, i loro frutti. “Ci dicevano, ad esempio: da questo momento in poi non voglio più vedere una concessione di fido che non abbia vicino una polizza assicurativa”. Esempio: il cliente x va alla banca per chiedere un finanziamento. Siccome il cliente è in una condizione psicologica “down”, la si sfrutta. E allora per ricevere il finanziamento gli si dice che deve acquistare anche la polizza assicurativa. Anzi: “ci dicevano: finanziamolo proprio noi nell’acquisto della polizza. Ha bisogno di 10mila euro? Gliene diamo 15mila, così acquista anche la polizza. In pratica, finanziavamo anche le prime rate della polizza”. Ma questo è solo uno dei tanti esempi di ciò che si nasconde nei gangli degli istituti di credito.

SE SI RINGRAZIA IL LADRO
Facciamo un altro esempio. “Se un cliente viene a reclamare per pagamento di tassi di interessi più alti di quelli concordati inizialmente, arriva ovviamente infuriato. Noi allora gli dicevamo: ‘non si preoccupi, le risolvo immediatamente il problema’”. Come? Grazie alla riserva 72H, un sistema che consente di attingere ad una riserva di denaro per sedare l’ira del correntista che si è accorto di qualcosa. “Noi facevamo riferimento a questa riserva. Questo perché si deve evitare un rischio reputazionale. O addirittura che il cliente si rivolga alle autorità giudiziarie”. Ed ecco l’assurdo: “una volta restituito il maltolto, il cliente ti ringrazia. Siamo al paradosso. Il derubato si riprende quanto gli spetta e addirittura ringrazia il ladro’”. Ed è un usus che ormai accade molto spesso, ci dice Imperatore. E se lo dice lui, ex veneratissimo manager, ora “disintossicato”, c’è da credergli.