Fase 2, le proposte dell’Anac: Appalti digitali e verifiche semplificate. In un documento inviato a Palazzo Chigi le idee per sbloccare i cantieri

In vista dell’emanazione di un intervento normativo di semplificazione in materia di appalti, l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha elaborato e inviato a Palazzo Chigi un documento contenente diverse proposte per velocizzare le procedure e favorire la ripresa economica. Nello specifico, l’Anac reputa necessario in primo luogo realizzare tempestivamente la previsione – contenuta nel Codice – di una piena digitalizzazione delle gare, che in circa un terzo dei casi sono ancora svolte in modalità cartacea.

“Molteplici i vantaggi che ne deriverebbero – spiega in una nota l’Anac -: semplificazioni per la trasparenza, maggior controllo, tutela della concorrenza, garanzia dell’inviolabilità e della segretezza delle offerte, tracciabilità delle operazioni di gara e un continuo monitoraggio dell’appalto, riducendo peraltro al minimo gli errori operativi, con una significativa diminuzione del contenzioso. Sarebbe inoltre possibile ottenere consistenti risparmi in termini di tempi e costi (le commissioni di gara potrebbero lavorare a distanza, eliminando la necessità delle sedute pubbliche o limitandone il numero) e si darebbe attuazione al principio dell’invio unico dei dati, espressamente previsto dal Codice, snellendo gli obblighi di comunicazione e rendendo disponibili informazioni sui contratti pubblici per le varie finalità ai soggetti istituzionali e ai cittadini”.

L’Anticorruzione ritiene, inoltre, che un “adeguato livello di digitalizzazione e la disponibilità di personale tecnico” debbano divenire “requisiti fondamentali nel processo di qualificazione delle stazione appaltanti, affinché gli acquisti più complessi vengano svolti soltanto da amministrazioni dotate delle competenze necessarie, favorendo le economie di scala e contenendo i costi amministrativi per le imprese”. “Per sostenere la diffusione delle piattaforme – aggiunge l’Anac – potrebbe essere utile mettere gratuitamente a disposizione le tecnologie telematiche e il supporto tecnico, prevedere politiche di incentivazione legate ai risultati raggiunti e assumere nuove risorse con competenze specifiche”.

Nel documento l’Autorità guidata da Francesco Merloni suggerisce anche di semplificare e ridurre notevolmente i tempi di verifica dei requisiti “nei casi in cui l’aggiudicatario di un appalto, entro un intervallo di tempo prestabilito (ad es. 6 mesi), sia già stato esaminato con esito positivo in una procedura di gara”. Infine, per superare la grave situazione economica e fronteggiare i danni subiti dalle attività produttive, l’Anac suggerisce di introdurre una norma che fino al 31 dicembre permetta alle amministrazioni di “ricorrere motivatamente alle procedure di urgenza ed emergenza già consentite dal Codice”.

“I settori che si prestano maggiormente a tali semplificazioni – spiega ancora l’Anticorruzione -, per dimensione economica o per connessione diretta con attività in grado di far superare la crisi provocata dall’emergenza sanitaria, ad avviso dell’Autorità sono le seguenti: manutenzioni, ristrutturazione/costruzione di ospedali e scuole, interventi sulla rete viaria, approvvigionamenti nel settore sanitario, informatico e dei trasporti”.