Freno alla pandemia, ora è l’Italia che fa scuola. Dopo la Francia il picco di contagi sveglia pure la Spagna che dichiara lo stato d’emergenza. E Berlino trema

Sembra passata un’eternità da quando tutta Europa guardava all’Italia come a un lazzaretto. Come se la pandemia, come definita dall’Oms, fosse una cosa prettamente italiana, ben poco è stato fatto per arginare i contagi da Coronavirus che hanno ormai dilagato in tutto il continente. Proprio per questo, nonostante avessero tutti davanti agli occhi l’esempio italiano da cui potevano trarre giovamento, non è stato fatto pressoché niente. Così non sorprende più di tanto, semmai crea grande dispiacere, scoprire che in Spagna i casi sono esplosi diventando 6.391, in Germania 4.585 e in Francia 4.481. Una situazione che, seppur con numeri più contenuti, riguarda anche tutti gli altri Stati membri e non, tra i quali la Gran Bretagna. Quel che proprio fa scalpore è scoprire che la situazione, segno che la sottovalutazione è stata inimmaginabile, sia evoluta in appena 24 ore. Già perché non più tardi di mercoledì la Spagna, con un decreto a dir poco timido, si era limitata a chiudere le scuole e le università a Madrid e dintorni senza, però, fare nulla di più. Peccato che il giorno dopo il presidente Pedro Sanchez (nella foto), vedendo i contagi passare da 3 mila a 4 mila con 120 morti, non ha avuto altra scelta che arrendersi all’evidenza e dichiarare lo stato di emergenza. Una situazione grottesca che si sta ripetendo anche in Francia, con Emmanuel Macron che ha già disposto la chiusura di tutte le scuole, e Germania dove addirittura la chiusura ci sarà solo da lunedì e riguarderà 10 Leander su 16.