I “grandi” della Terra al G7 Esteri non transigono: nessuna soluzione con Assad al potere. E su Putin non c’è accordo su nuove sanzioni

I "grandi" della Terra al G7 Esteri non transigono: nessuna soluzione con Assad al potere. E su Putin non c'è accordo su nuove sanzioni

Era inevitabile che, alla riunione dei ministri degli Esteri del G7, a Lucca, si parlasse anche della questione siriana. E l’unica soluzione al conflitto non può che essere politica. Questo il punto sul quale, a Lucca, è emerso il “consenso” dei ministri degli Esteri dei “7 Grandi”. “A seguito dell’intervento statunitense si è aperta una finestra di opportunità per costruire una nuova condizione positiva per il processo politico in Siria, che noi riteniamo essere l’unica soluzione”, ha detto Angelino Alfano. “Non crediamo – ha aggiunto – che la soluzione militare sia quella giusta”. Fondamentale, in questa prospettiva, rimane il ruolo della Russia in Siria e la possibilità di coinvolgere Mosca in una soluzione che non sia dettata dalle armi.

Queste, dunque, le conclusioni di Angelino Alfano, al termine di una riunione straordinaria sulla Siria a cui hanno partecipato, oltre ai colleghi del G7, anche i ministri di Turchia, Emirati arabi, Arabia Saudita, Giordania e Qatar.

“Ognuno ha espresso la propria opinione, mi pare prevalente una linea di coinvolgimento della Russia ai fini di una concreta collaborazione che eviti la prosecuzione di un conflitto militare e che consenta l’avvio di un processo politico basato su una nuova costituzione che poi porti a nuove elezioni”, ha detto ancora Alfano in merito al ruolo di Vladimir Putin. Dopo il raid chimico di Assad in Siria e l’attacco Usa alla base militare siriana, “il punto di inizio – aggiunge – non può che essere il cessate il fuoco, durevole, efficace e sincero da parte di tutte le parti politiche in campo”.

Quanto alla possibilità che gli Usa lancino nuovi attacchi contro il regime di Bashar al-Assad, Alfano replica di non essere titolato per “parlare a nome degli Stati Uniti”. E tuttavia, conclude, “di certo c’è la volontà da parte di tutti avviare un processo politico e non militare”.