I tanti Sì di Costa per dire No alle Trivelle. Il ministro dell’Ambiente a Salvini: il futuro passa da eolico e solare

Salvini continua a ripetere che “non si può sempre dire di no” il ministro dell’Ambiente Costa gli risponde con “tanti sì"

Dalle alpi del nordovest ai mari del meridione. Come se non bastasse il Tav Torino-Lione ad agitare i sonni nella coalizione gialloverde ci si è messo, nelle ultime settimane, pure il nodo delle trivelle. Un nodo ancora tutto da sciogliere dopo la giravolta della Lega , passata dall’opposizione dura e pura contro le perforazioni in mare in occasione del referendum No-Triv indetto nel 2016 dalle Regioni, alle recenti aperture.

E se il leader del Carroccio, Matteo Salvini, continua a ripetere che “non si può sempre dire di no”, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, gli risponde con “tanti sì ad un modo alternativo di avere energia, e nello specifico quelle alternative come solare ed eolica”. Una posizione, aggiunge il titolare del dicastero di via Cristoforo Colombo, “in linea con ciò che ci chiedono le Nazioni Unite e il gruppo di suoi ricercatori che ci allarmano e ci mettono sull’avviso che se andiamo avanti in questo modo, il pianeta così com’è ce lo possiamo dimenticare”.

I cambiamenti climatici chiedono interventi, “il sistema va governato”. Il ministro ha aggiunto che “la produzione di energie alternative è un bel modo di dire sì. Il vento e il sole sono due opportunità nelle nostre mani. Quindi più che ‘Trivelle no’, direi che ci sono belle alternative”. Costa ricorda anche che ci sono “finanziamenti importanti, e l’ufficio studi di Confindustria ci dice che già il 25% delle imprese spende in green economy e l’84% vorrebbe spendere in tal senso. C’è voglia da parte degli imprenditori di darsi da fare”.