Il Governo non cede ai Benetton. Niente sconti sulle concessioni. Irritazione a Palazzo Chigi per la lettera di Atlantia. Il salvataggio di Alitalia separato da altri dossier

Irritazione da parte del Governo per la lettera inviata da Atlantia al Mise e allo stesso tempo determinazione dei giallorossi nel non fare sconti ai Benetton sulla concessione autostradale. Queste le indiscrezioni emerse al termine del vertice svoltosi ieri sera a Palazzo Chigi sul caso Alitalia. La situazione del resto per l’Esecutivo non è semplice. Il tempo per salvare la compagnia aerea è poco e ottenere tale risultato se salta la cordata tra Atlantia, Fs, Delta e Mef è difficile. Sempre il Governo non può però neppure permettersi di blindare la concessione autostradale dei Benetton dopo che, dal crollo del ponte di Genova in poi, il Movimento 5 Stelle e lo stesso premier Giuseppe Conte hanno fatto della revoca una bandiera. L’ennesima retromarcia costringerebbe i pentastellati a pagare un prezzo troppo alto.

IL VERTICE. Per circa un’ora a discutere su come affrontare il nodo Alitalia e soprattutto su quale posizione prendere con Atlantia, al termine della riunione del Consiglio dei ministri, sono stati lo stesso premier Conte, il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, a cui è stata inviata la missiva al centro delle polemiche, il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, il ministro della cultura, Dario Franceschini, e la ministra dei trasporti, Paola De Micheli. Un vertice da cui è trapelata appunto una “irritazione comune nell’esecutivo” e la “ferma volontà” di lasciare separati il dossier Alitalia e la procedura di revoca delle concessioni autostradali. Dunque di non cedere al ricatto. Anche se una soluzione alternativa a quella dell’aiuto dei Benetton per salvare Alitalia ancora non si vede.

Una fonte di governo ha anche specificato che il motivo di irritazione è legato in particolare alla questione Aspi e al fatto che “Atlantia e i Benetton non si assumono le responsabilità”. “Pensano che basta togliere dopo un anno Castellucci”, ha aggiunto la stessa fonte. Una patata bollente. Troppi già i rinvii sulla compagnia aerea. E Palazzo Chigi alla fine non ha potuto far altro che prendere tempo. Deciderà nei prossimi giorni. Magari emettendo anche il verdetto sulla concessione autostradale dei Benetton. Tra i giallorossi sembra però esserci chi ancora spera che si possa trovare una soluzione in grado di risolvere senza particolari traumi il problema. “Chi si avvicina ad Alitalia si avvicina alle strategie connesse a questa straordinaria vicenda. Voglio sperare che non ci sia proprio una manovra di questo tipo”, ha affermato infatti sempre ieri, riferendosi alla lettera inviata da Atlantia al Mise, il ministro degli affari regionali, Francesco Boccia. Ma il suo è appunto soltanto un auspicio, mentre gli elementi presenti fino a ieri sera sul tavolo non inducono di certo all’ottimismo.