Impeachment Trump, consegnati al Senato i due articoli di accusa per abuso di potere e ostruzione al Congresso. Il processo contro il presidente Usa inizierà martedì

Il procedimento di impeachment a carico del presidente Usa Donald Trump si sposta ufficialmente dalla Camera al Senato dove, da martedì prossimo, inizierà il processo nato dallo scandalo Ucrainagate. La Camera dei Rappresentanti, infatti, ha votato per inviare i due articoli di impeachment, abuso di potere e ostruzione al Congresso, al Senato. Il voto è passato ad ampia maggioranza, con 228 sì e 193 no: i Democratici tutti a favore a eccezione del deputato Collin C. Peterson dal Minnesota, i Repubblicani compatti contro.

“Il tempo è stato nostro amico in questo processo, perché ha prodotto prove più incriminanti, più verità di dominio pubblico”, ha detto ai giornalisti la Speaker della Camera Nancy Pelosi, che ha congelato per quasi un mese l’invio degli articoli di Impeachment al Senato, un passaggio che gran parte degli addetti ai lavori si attendeva potesse avvenire immediatamente dopo lo storico voto del 17 dicembre 2019. Pelosi ha difeso anche i tempi con cui si e’ arrivati al procedimento di Impeachment alla Camera, che lei presiede: “Ho resistito a lungo alle richieste che giungevano dal Paese per le ovvie violazioni alla Costituzioni che il presidente aveva commesso”, ha detto. “Ma quando ha agito nel modo in cui ha agito (sul fronte ucraino, ndr) ha oltrepassato ogni limite”. “Non ci ha dato altra scelta”, ha concluso Pelosi. “Il presidente ha violato il giuramento, ha minato la nostra sicurezza nazionale, ha messo a repentaglio l’integrità delle nostre elezioni: per questo avrà per sempre, nella storia, la macchia dell’Impeachment addosso”.

Trump che, nell’evento alla Casa Bianca in cui ha sottoscritto con la Cina la storica intesa che pone momentaneamente fine alla guerra commerciale tra Washington e Pechino, ha contrattaccato: “E’ tutta una truffa”, ha dichiarato il presidente, rivolgendosi direttamente a i deputati Repubblicani presenti: “Preferirei foste alla Camera a votare piuttosto che stare seduti qui ad ascoltarmi”, ha scherzato Trump. “C’è una bufala che imperversa laggiù, vediamo di prendercene cura”. La Speaker alla Camera ha anche ufficializzato i nomi dei 7 “manager”, ovvero coloro che nel processo al Senato porteranno le istanze dell’accusa nei confronti del presidente Donald Trump. A guidarli sarà il deputato Adam B. Schiff della California, chairman della commissione Intelligence che ha accolto le prime fasi del procedimento di Impeachment alla Camera.

Con lui ci saranno i deputati Jerron Nadler (New York), anche chairman della commissione Giustizia che ha invece accolto la seconda parte del procedimento alla Camera, Zoe Lofgren (California), Hakeem Jeffries (New York), Val B. Demings (Florida), Jason Crow (Colorado) e Sylvia R. Garcia (Texas). Da domani il processo entrerà nel suo vivo: i manager si recheranno al Senato per annunciare gli articoli di Impeachment, abuso di potere e ostruzione al Congresso, ai Senatori. Qualche ora dopo, il giudice John G. Roberts Jr arriverà al Senato dalla Corte Suprema per presiedere al processo. In una conferenza stampa subito dopo il discorso di Pelosi alla Camera, i funzionari dell’amministrazione Trump hanno assicurato un “processo rapido”, di “non più di due settimane” e confermato che non ci si attende l’intervento di “alcun testimone”. In Senato, i Repubblicani possono contare su una maggioranza piena. Per rimuovere il presidente Trump, i Democratici avrebbero bisogno di due terzi dei Senatori (67 su 100).