La Calabria ancora senza Giunta. Dopo oltre un mese l’esecutivo regionale arranca. Mentre la governatrice Santelli non molla il seggio alla Camera

Non tornare in Calabria. Restate al Nord. La sanità in questa regione è da tempo commissariata e non può reggere a una simile emergenza. Sigillate per il coronavirus le regioni del Nord e iniziato l’esodo dei meridionali che vivono nel settentrione, decisi contro ogni logica a non restare bloccati lì e a tornare a casa, la neo governatrice calabrese sta lanciando un appello dietro l’altro. Si appella alla responsabilità dei cittadini. A distanza di oltre 40 giorni dalla sua elezioni la stessa presidente azzurra Jole Santelli e la sua squadra non sono però riusciti a varare responsabilmente una giunta in grado di guidare il territorio in cui sono stati eletti. Dell’esecutivo non c’è traccia e, come se non bastasse, come rileva Openpolis, la governatrice continua a tenersi stretto il seggio alla Camera dei deputati, nonostante l’incompatibilità della doppia poltrona sancita dalla Costituzione.

ARMATA SOVRANISTA. La neo governatrice è in una situazione di incompatibilità costituzionale, non potendo ricoprire i contemporaneamente l’incarico di deputata e quello di presidente di Regione. Le sue dimissioni da Montecitorio però non arrivano e, unite all’assenza della giunta, mostrano nuovamente il limite delle destre a trazione sovranista, che da mesi trionfano nelle urne alle regionali ma, nel momento in cui poi devono governare, quello che è un efficace cartello elettorale non riesce a tradursi in un’altrettanto efficace alleanza per amministrare la cosa pubblica. Troppe e troppo gradi le differenze tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e la Lega di Matteo Salvini. Non a caso sono state estremamente travagliate le scelte per comporre l’esecutivo anche in altre Regioni dove si sono imposte le destre. A partire dalla Sardegna. Santelli, che al momento come assessori ha scelto soltanto Sandra Savaglio, per affidargli l’istruzione, e Sergio De Caprio, il capitano Ultimo, per la delega all’ambiente, è quindi da quel punto di vista in buona compagnia.

DOPPIE POLTRONE. Alle difficoltà nel varare una giunta sembrano poi legarsi strettamente quelle per mollare lo scranno in Parlamento. Santelli mantiene il doppio incarico da 40 giorni. Ignorando l’articolo 122 della Costituzione, che vieta la contemporanea appartenenza a un Consiglio o a una Giunta regionale e a una delle Camere del Parlamento, a un altro Consiglio o a un’altra Giunta regionale, o al Parlamento europeo. Nel corso dell’attuale legislatura sono stati però numerosi i parlamentari che hanno lasciato Camera e Senato per guidare una giunta regionale e tutti hanno tentennato non poco prima di dire addio allo scranno parlamentare. Il governatore della Sardegna, Christian Solinas, per dimettersi da parlamentare ha impiegato ben 115 giorni, il leghista Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, 80 giorni, Marco Marsilio, di FdI, alla guida dell’Abruzzo, 37 giorni, e la leghista Donatella Tesei, governatrice dell’Umbria, 36 giorni. Un eroe quasi il leghista Massimiliano Fedriga, che dopo essere stato eletto presidente del Friuli in 9 giorni si è deciso ad abbandonare i Palazzi romani.

SCHIAFFO AI CITTADINI. Per quanto riguarda la governatrice Santelli c’è infine anche il particolare che, non dimettendosi da deputata, sta lasciando anche i calabresi senza la giusta rappresentanza in Parlamento. Prima per la campagna elettorale e poi per l’impegno in Regione, non si fa vedere a Montecitorio dal 3 dicembre scorso.