La Camera approva la mozione di maggioranza sulla Via della seta. Conte: “Il memorandum non è un accordo internazionale ma un’intesa programmatica”

Intervento del premier Conte in vista della sottoscrizione del memorandum sulla Via della seta

L’Aula della Camera ha approvato la mozione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in vista della sottoscrizione del memorandum d’intesa con la Cina sulla cosiddetta Via della seta. I voti a favore sono stati 282, 227 i contrari, due gli astenuti. Il memorandum, ha ribadito il premier nel corso del suo intervento in vista del Consiglio europeo, “non è un accordo internazionale e non crea vincoli giuridici”. “Se proprio volessimo definirlo – ha aggiunto il presidente del Consiglio – possiamo più correttamente ragionare di una “intesa programmatica” che “delinea obiettivi, principi e modalità di collaborazione nell’ambito dell’iniziativa Belt and Road, grande progetto di connettività euroasiatica che sin dal suo lancio, nel 2013, ha attirato l’interesse dell’Italia”.

“Ci riproponiamo in primis – ha aggiunto Conte parlando nell’Aula di Montecitorio – di riequilibrare la nostra bilancia commerciale che ora non è a noi favorevole. Il nostro export con la Cina è di gran lunga inferiore ad altri Paesi europei. Stiamo parlando di una grande infrastruttura, un grande progetto che offrirà alle nostre aziende – siamo molto forti nelle infrastrutture con aziende leader con grande know how – partecipare a questo grande progetto e ricavarne utili. L’infrastruttura ridefinirà le linee di traffico commerciali: avremo nuovi scali, nuovi corridoi commerciali e partecipare o meno, potrà sicuramente influenzare la nostra prospettiva di crescita economica. Non vogliamo perdere nessuna chance”.

“Il memorandum – ha spiegato ancora il premier – imposta con estrema chiarezza la collaborazione sulla Belt and Road in raccordo con i principi dell’Agenda 2030, l’Agenda 2020 di cooperazione Ue-Cina e la Strategia Ue per la connettività euroasiatica, capisaldi dell’approccio Ue verso la Cina. Esso promuove inoltre con forza i principi, condivisi in ambito europeo, di mutuo vantaggio, reciprocità, trasparenza, sostenibilità, tutela della proprietà intellettuale, la creazione di un vero level playing field. Posso rivendicare, a buon titolo, che il nostro approccio alla Belt and Road è tra i più lungimiranti ed efficaci che siano mai stati applicati in ambito europeo”.

“La tutela delle nostre infrastrutture strategiche materiali e digitali – ha spiegato ancora Conte – e la tutela del nostro interesse nazionale è il nostro obiettivo primario non negoziabile e non rinunciabile per nessuna ragione al mondo. Il mio governo lavorerà sempre per questo obiettivo. Sento dal dibattito che c’è ancora qualche perplessità sulla natura giuridica del Memorandum: stiamo parlando di un accordo internazionale, non scaturiranno impegni giuridicamente vincolanti. Ecco perché l’ho definita intesa programmatica, un’intesa cornice che poi naturalmente lascerà spazio a tutte le nostre aziende che vorranno sottoscrivere accordi”.

Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto che alla discussione al Consiglio europeo e al vertice Ue-Cina del 9 aprile seguirà la sua partecipazione alla seconda edizione del Forum Belt and Road, in programma a Pechino il 26 e il 27 aprile. “Il Forum, che riunirà un numero elevato di Paesi – ha spiegato il premier -, mi offrirà un’ulteriore occasione per promuovere, in uno spirito di collaborazione con Pechino, quella che deve essere la visione italiana ed europea sull’iniziativa Belt and Road”.