La Lega vince il primo round: lo Ius Soli slittato a luglio. Ed è caos sulla manifestazione di Casapound a Roma

Un primo risultato: la legge non sarà approvata prima dei ballottaggi come avrebbe voluto la maggioranza. La polemica monta sulla manifestazione Casapound.

Un primo risultato c’è stato: la legge sullo Ius soli non sarà approvata prima dei ballottaggi come avrebbe voluto la maggioranza. Le opposizioni, con Lega e Fratelli d’Italia capofila, hanno imposto una frenata al dibattito al Senato. Tanto che è stato deciso lo slittamento di due settimane: se ne parla a luglio. Il via libera alla vigilia del secondo turno in numerosi Comuni avrebbe surriscaldato gli animi ancora di più. E il numero uno del Carroccio, Matteo Salvini, ha rilanciato: “La cittadinanza anticipata è l’antipasto del diritto di voto anticipato, è una scelta elettorale della sinistra”. Ma sulla legge la tensione sta aumentando su più fronti, a causa della manifestazione organizzata a Roma dalla formazione di estrema destra, Casapound.

L’Associazione dei partigiani ha subito chiesto la cancellazione del corteo: “I fascisti non possono in alcun modo rivendicare gli stessi strumenti di democrazia che ripudiano da sempre e che ad essi non debba e non possa essere concesso alcun spazio politico e fisico in città”, ha attaccato l’Anpi di Roma. Anche il Pd con il deputato Walter Verini ha fatto sentire la propria voce: “La manifestazione non dovrà rappresentare una provocazione e una ferita per la città. Casapound è una organizzazione che si autodefinisce fascista, indulgente verso forme di esclusione e razzismo”. E i toni del leader di Casapound, Gianluca Iannone, fanno crescere le preoccupazioni: “Sarà una doccia fredda per quei traditori della patria che si ritengono legittimati a cancellare la nostra identità di popolo”.