La Raggi apre alla ricandidatura. E manda in tilt le opposizioni. Virginia ci pensa e ammette: c’è ancora tanto da fare. Ma resta il no della Lombardi al bis in Campidoglio

Col centrodestra e il centrosinistra lontani dal trovare la quadra e scegliere i propri candidati, gli spiragli per il Raggi bis crescono di ora in ora. Al momento si tratta di una suggestione, nata dalle parole del leader politico Vito Crimi che ha aperto alla cancellazione della regola del doppio mandato, che la sindaca continua a dribblare nonostante le insistenze di gran parte del Movimento. Eppure qualcosa sembra smuoversi. Proprio ieri la prima cittadina grillina, durante un’intervista a Radio Rock, rispondendo a precisa domanda ha detto: “Mi ricandido? Questo lo dice lei. Se ho la tentazione? Ho la tentazione di completare tantissime cose. Da qui a fine mandato abbiamo ancora tante cose da fare”.

Parole sibilline di chi ritiene di aver lavorato bene e crede che il meglio debba ancora venire. Del resto già in passato la prima cittadina ha fatto capire di essere pronta a correre, ammettendo però che il regolamento del Movimento glielo impediva. Ma se venisse superato il limite al doppio mandato la musica potrebbe cambiare tanto più che a chiederlo sono in tanti come ha raccontato due giorni fa la stessa Raggi. Per questo in queste ore M5S è in fermento tra favorevoli e contrari. Tra i primi non ci sono solo i fedelissimi della sindaca ma anche Marcello De Vito, l’attuale presidente dell’Assemblea capitolina che contese proprio alla Raggi il ruolo di primo cittadino.

“Diciamo che il mandato zero mi ha lasciato abbastanza perplesso, perché sembrava aprire a tutti i consiglieri comunali tranne a Chiara Appendino e Virginia Raggi. Credo che questa ipotesi possa essere valutata ma a decidere devono essere i nostri attivisti che scelgono il candidato” ha fatto sapere il presidente un tempo considerato il braccio destro di Roberta Lombardi. Proprio quest’ultima, consigliere e capogruppo M5S alla Regione Lazio, è la più critica verso l’eventualità del Raggi bis tanto che ha detto: “Gianroberto Casaleggio diceva: ogni volta che deroghi ad una regola, praticamente la cancelli. Quindi io dico basta deroghe”.

ALLEATI MA NON TROPPO. Quel che è certo è che la sola eventualità di una ricandidatura della sindaca è bastata a mandare in tilt le opposizioni. Più di tutti il Pd dove, incredibilmente, si è consumata quella che assomiglia a una spaccatura. Già perché a sorpresa, mentre i dem fanno a gara per dire che la ricandidatura della Raggi è un male da evitare, c’è chi la pensa diversamente. Nel programma Otto e Mezzo, Walter Veltroni, non di certo l’ultimo arrivato, ha detto: “Considero del tutto legittimo che un sindaco in carica si ricandidi”. Ma se nel centrosinistra la confusione è tanta, non va meglio nel centrodestra dove la Lega di Matteo Salvini che ha lanciato l’opa su Roma, per giunta senza indicare il candidato, ora deve fare i conti con Fratelli d’Italia che, forte del suo exploit, vuole che sia un suo esponente a correre alle elezioni per conto dell’intera coalizione.