La Raggi supera il test di Ostia. Grazie anche all’astensione. I 5 stelle perdono 20mila voti dalle comunali ma restano prima forza politica

La Raggi supera il test di Ostia. Grazie anche all'astensione. I 5 stelle perdono 20mila voti dalle comunali ma restano prima forza politica

Davanti ai numeri c’è poco da fare, essendo inoppugnabili. Il Movimento 5 Stelle nel Municipio X di Roma passa da 38.622 voti alle comunali dello scorso anno ai 19.136 ottenuti ieri al primo turno delle elezioni municipali sullo stesso territorio. Sono seimila preferenze in più delle 13.167 ottenute nella tornata municipale del 2013 ma quasi 20mila in meno rispetto allo scorso anno. Ecco perché parlare di “vittoria” come tanti pentastellati hanno fatto, risulta difficile. Né può essere derubricata a semplice consultazione municipale, dato che parliamo di un totale di 231mila residenti e qualcosa come 185mila aventi diritto. Certo, a recarsi al voto è stato poi solo un elettore su tre. Il 36,5% per essere precisi. Un crollo di venti punti percentuali rispetto alle comunali dello scorso anno nel territorio di Ostia.

L’analisi – E, forse, è stata proprio questa la fortuna del Movimento 5 stelle. Ad un’analisi attenta, infatti, l’affluenza ha graziato il Movimento 5 stelle. Ragioniamo: come si sa, i pentastellati hanno sempre pescato dal nutrito bacino dell’astensionismo. E la fortuna di Beppe Grillo & co. è stata proprio che chi ha deciso a questo giro, differentemente dalle comunali di un anno fa, di non votare il Movimento, non ha poi riversato il suo voto su altri partiti. Con la conseguenza che i Cinque stelle sono rimasti primo partito, davanti al centrodestra e al centrosinistra. E così al ballottaggio arriva come più votata Giuliana Di Pillo dei 5 Stelle, ex delegata al litorale della sindaca Virginia Raggi, avanti con il 30,21%, sostenuta dal Movimento al 30,28%. Con lei Monica Picca, di Fratelli d’Italia, che ha compattato il centrodestra portandolo al 26,68%. Le due sfidanti sono divise da meno di 2 mila voti, ecco allora che le alleanze potrebbero confermarsi decisive, anche considerando che al secondo turno l’affluenza è spesso inferiore al primo. Ragionamenti che portano inevitabilmente a rintracciare in CasaPound l’ago della bilancia.

Prova superata – Resta però un dato: il test dopo un anno e mezzo di amministrazione Raggi è superato. Quale che sia la ragione, il Movimento 5 stelle resta comunque la prima forza politica, davanti (e di gran lunga) a Pd e Forza Italia. Insomma, nonostante il calo delle preferenze e nonostante la spaventosa crescita della fetta di non-voto, i pentastellati possono cantare vittoria. E può farlo soprattutto la sindaca capitolina che, al di là di inchieste giudiziarie e polizze, al di là dei vari Salvatore Romeo e Raffaele Marra, al di là della spazzatura e dei bilanci ballerini, può dormire sonni tranquilli. Certo, ciò non vuol dire che i problemi per Virginia Raggi siano risolti. Con un rinvio a giudizio che potrebbe arrivare da un momento all’altro per falso e con le elezioni regionali alle porte, l’amministrazione capitolina tornerà ad essere giudicata dai romani. E a distanza di più anni, c’è il rischio che l’amore diventi sempre più flebile.