Le carte dell’inchiesta: “Se io vinco e vado a fare l’Assessore in Regione sono utile”. Da Palozzi a Bordoni, dal figlio di Civita ai 5Stelle: tutta la galassia Parnasi

Le carte dell'inchiesta: "Se io vinco e vado a fare l'Assessore in Regione sono utile". Da Palozzi a Bordoni, dal figlio di Civita ai Cinque Stelle: tutta la galassia Parnasi

Un sistema che coinvolgeva tutte le forze politiche, quello messo in piedi da Luca Parnasi. Dalle carte dell’ordinanza, infatti, emerge come la macchina messa in piedi dall’imprenditore avesse coinvolto esponenti politici di destra, di sinistra e del Movimento cinque stelle. “Io spenderò qualche soldo sulle elezioni.. che poi con Gianluca (suo assistente, ndr) vedremo come vanno girati ufficialmente”, dice Parnasi. E, in effetti, scrive il gip, l’imprenditore versa somme di denaro al consigliere regionale di Forza Italia Adriano Palozzi, a Davide Bordoni, consigliere comunale del Comune di Roma sempre in quota Forza Italia. E “promette o conferisce utilità” a Michele Civita, assessore Pd della Regione Lazio, a Paolo Ferrara, presidente del gruppo consiliare capitolino del Movimento 5 stelle; a Giampaolo Gola, assessore allo Sport del Municipio di Ostia; e infine a Luca Lanzalone, presidente di Acea e consulente del Comune di Roma ai tempi del dossier sullo stadio della Roma (la società non è coinvolta nell’inchiesta).

PALOZZI E “QUELLO CHE CI E’ UTILE”
A riprova di quanto detto, alcuni passaggi dell’intercettazione sono emblematici. È il 6 novembre 2017 quando Palozzi incontra Parnasi. I due parlano dell’incarico che potrebbe ricevere il forzista qualora riuscisse a vincere nella corsa elettorale che si sarebbe tenuta di lì a poco.
Parnasi: Tu che fai?
Palozzi: Io mi ricandiddo…io vado a fare l’assessore in Regione! Già abbiamo chiuso tutto…ti dico che senza falsa modestia…
Parnasi: Ma tu che cosa vuoi fare?
Palozzi: Quello che ci è utile Lù…parliamone!
Parnasi: Urbanistica!
Palozzi: Urbanistica?
Parnasi: E certo!
Palozzi: Ah! Io volevo parlare con te pure di questo…io resto sempre uno…un amico tuo eeee voglio dì!
Parnasi: Sanità anche!
Palozzi: Sanità! Tutto quello che c’è utile
Parnasi: A me urbanistica o sanità
A fine dicembre i due si risentono. La conversazione intercettata, si legge nell’ordinanza, “è estremamente eloquente”:
Parnasi: Come ti posso dare una mano? Dimmi tu
Palozzi: Ehhhh dobbiamo cominciare a organizzà
Parnasi: E allora dimmi tu
Palozzi: Ehhh eravamo rimasti che mi facevi contattà da..
Parnasi: Da quella parte della comunicazione?
Palozzi: Eh! Mi inizi a dare una mano perché veramente sto disperato! Mi serve una mano
Parnasi: DI quanto hai bisogno?
Palozzi: Lasciamo perdere […]
Parnasi: Quanto ti costa la campagna?
Palozzi: Ma mi costerà 4/5mila euro…non è che mi costa mille lire
Dopo altri scambi di battute, i due si accordano:
Parnasi: Bisogna fare in modo di fare un contratto sulla comunicazione sito web e cazzi contro cazzi…
Palozzi: […] Il mondo la gestione dei social network del web, tutta la parte di comunicazione c’ha tutto…e noi possiamo scrivere quello che cazzo ce pare per farlo…
Parnasi: E io ti faccio avere il massimo che possiamo fare in questo momento…va bene?
Palozzi: Assolutamente sì
Anche perché, dirà Palozzi più tardi, “se io vinco vado a fare l’assessore in Regione e sono utile”. Non è un caso, scrive il gip, che la presente ricostruzione troverebbe conferma nella dazione di parte  da parte di Parnasi di 25mila euro quale “compenso per l’attività di consulenza e promozione svolta dalla società Pixie Social Media, sempre riconducibile a Palozzi, “attività in realtà mai svolta”.

BORDONI E LA DAZIONE MISTERIOSA
Ma i rapporti di Parnasi vanno oltre. E così, nelle intercettazioni, spunta anche Davide Bordoni, ex assessore capitolino ai tempi di Gianni Alemanno e attuale consigliere  di Forza Italia. È il 10 novembre quando i due si incontrano:
Parnasi: Fra una ventina di giorni…ci vediamo così…ho preferito fare così perché…
Bordoni: Si, va bene!
Parnasi: …coi soldi…ti spiego perché io ho alcune società che le sto passando a un nuovo veicolo…siccome non ho nessuno in contabilità… […]
Bordoni: Grazie… del supporto! Perché…
Parnasi: Ma di che? Figurati!
Chiara l’interpretazione del gip: “La conversazione non lascia dubbi sulla effettiva dazione al Bordoni di una somma di denaro benché di ammontare imprecisato”. E gli inquirenti sottolineano un altro aspetto non secondario: nella complessa procedura di approvazione del progetto dello stadio della Roma, Bordoni “è stato l’unico consigliere di opposizione ad esprimere voto favorevole alla delibera”.

IL FIGLIO DI CIVITA
Stesso discorso, ovviamente, anche a sinistra. E qui Parnasi si rivolge a Michele Civita, assessore regionale e “uomo di Zingaretti”, dice l’imprenditore. Qui la “partita di scambio” sembrerebbe essere il posto di lavoro per il figlio del politico:
Civita: Io ti voglio chiedere una cortesia per mio figlio…tu me l’avevi detto, no?
Parnasi: Sì, sì
Civita: Tu mi avevi detto…con qualcuno… lui è laureato in economia! Se ti mando il curriculum…
Parnasi: No, non mandarmi il curriculum…mandami la mail e…
Civita: Il…?
Parnasi: Il numero e la mail! […]
Civita: Ma…anche la cosa più umile..all’inizio…più è umile all’inizio, e meglio è!
Parnasi: Scusa, tu non ti preoccupare! Io adesso ci parlo e gli voglio far fare al ragazzo […] io faccio un lavoro come se stessi parlando…come se tra…io ho un nipote che ha… io forse ce l’ho pure, però ridammelo, ridammelo che ci penso io! Lui si chiama?
Civita: Daniele! Siccome tu mi avevi detto… “Ah, Daniele” allora…ho detto…in questa fase in cui…
Parnasi: Basta, fine, fine! Ci penso io! [….] Io ho già un’idea, te la dico subito! Io ho un’idea, di una società…molto seria. Lui sta all’Eur no? Io avevo in testa una società che si chiama Be Consulting.
E alla fine è proprio qui che Daniele Civita viene assunto nel marzo del 2018, dopo che lo stesso assessore si è ben assicurato che non venisse assunto in una delle società direttamente riferibili a Parnasi (“per ragioni di opportunità”). Il tutto, ovviamente, finalizzato “alla buona riuscita del progetto dello stadio”.

FERRARA E LA GALASSIA 5 STELLE
E arriviamo al mondo dei 5 stelle. “L’obiettivo di Luca Parnasi di ottenere i favori del mondo 5 Stelle – si legge nell’ordinanza – è chiaramente manifestato ripetutamente dall’imprenditore ai suoi collaboratori in maniera esplicita, ma non si sostanzia in una mera dichiarazione di intenti, risultando il Parnasi attivarsi freneticamente in tal senso”. Ed è per questa ragione che, ad esempio, l’imprenditore si attiva. Non a caso Parnasi avvia anche “un’attività di promozione in favore del candidato 5 Stelle alla Regione Roberta Lombardi. In tal modo Parnasi infatti rafforza i suoi legami con Ferrara e con Marcello De Vito, che gli hanno avanzato tale richiesta e che, in quanto ricoprono rilevanti incarichi nell’ambito dell’amministrazione capitolina, svolgono un ben preciso ruolo nell’approvazione del progetto dello stadio”. Non è un caso che nelle carte si faccia riferimento anche alla erogazione di somme “a sostegno della campagna elettorale” di due candidati M5S alle scorse politiche, Mauro Vaglio e Daniele Piva (entrambi indagati). Ad essere indagati, come detto, però anche Ferrara e Gola. Qui la questione, tuttavia, sembrerebbe più tenue rispetto agli altri capi d’accusa. In questo caso, infatti, il capo d’accusa ruota attorno al progetto di restyling del Municipio di Ostia “che il Ferrara usava come proprio”, avanzato da Parnasi in forma gratuita. “L’interesse personale e non pubblico del Ferrara nella vicenda – scrivono i pm – appare evidente vista la circostanza che proprio il collegio di Ostia costituisce il suo bacino elettorale”. Eloquente la frase che l’imprenditore pronuncia all’indirizzo del suo collaboratore: “Fare immediatamente questa roba di Ostia ma per incassare su Tor di Valle”.