Non solo tram, la giunta Raggi vuole completare la metro C. La sindaca attacca: “Vogliamo fare presto”

La metro C si farà. La sindaca di Roma Raggi ha smentito l'ipotesi del mancato completamento dopo la liquidazione della società Roma Metropolitane.

La metro C si farà. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha smentito l’ipotesi del mancato completamento dell’opera dopo la liquidazione della società Roma Metropolitane. “È un punto fermo di questa amministrazion, che intende proseguire i lavori fino ai Fori, magari anche anticipando la scadenza del 2021”, ha affermato, nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio. Aggiungendo: “Poi da lì si ragiona sul se e come proseguire”. Un messaggio rilanciato anche dall’assessora alla Mobilità, Linda Meleo: “Confermo l’intenzione, già annunciata dal sindaco, di proseguire comunque i lavori della Metro C fino ai Fori Imperiali, quindi tutti i contratti in essere saranno rispettati. ci teniamo che questa linea di metro arrivi in un punto nodale della città di Roma”. “È chiaro che avvieremo tutto un cronoprogramma di attività in cui analizzeremo una serie di ipotesi che esulano dalla messa a disposizione di nuove risorse e impegni da parte di Roma Capitale nei confronti di Roma Metropolitane”. Insomma, l’indiscrezione sull’abbandono dell’opera si è rivelata infondata. Anche se emerge che la visione generale della giunta a 5 Stelle è quella di puntare su trasporti alternativi.

La Raggi non ha comunque lesinato critiche alle precedenti amministrazioni: “Siamo qui perché quando ci siamo insediati tra le varie anomalie ne abbiamo rilevate due, che riguardavano le società partecipate, e che richiedevano un intervento urgente. Si tratta della mancata approvazione di due bilanci di due società partecipate, Roma metropolitane e Investimenti, che hanno subito fatto scattare un allarme perché la legge prevede che le società approvino i bilanci tra i 120 e i 180 giorni dalla fine dell’esercizio finanziario a cui si riferiscono”. “I bilanci di tutte le società, comprese queste due – ha concluso la sindaca – dovevano quindi essere approvati entro aprile, al più tardi entro luglio. Così non è stato”.