Per il Viminale il capitano Ultimo non è più nel mirino di Cosa Nostra e dunque non ha bisogno di essere protetto. Ma il Tar blocca la revoca della sua scorta

Il Tar del Lazio ha sospeso in via cautelare il provvedimento con cui il Ministero dell’Interno, nelle scorse settimane, aveva annullato la protezione per il colonnello Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che nel 1993 arrestò  Totò Riina. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal difensore di Ultimo, l’avvocato Antonino Galletti. “Ancora una volta – ha commentato il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Antonio Galletti – il Tar di Roma accoglie le nostre ragioni, addirittura in sede d’urgenza. Ulteriore testimonianza del fatto che il colonnello De Caprio tuttora vive in una condizione di pericolo concreto ed attuale. Non ci risulta che la mafia sia stata ancora sconfitta e chi si è battuto a lungo contro di essa sacrificando la propria libertà e mettendo a rischio la vita ha diritto di essere tutelato dallo Stato”. Nel provvedimento i giudizi amministrativi sottolineano “che sussistono i presupposti di estrema necessità e urgenza; che occorre accogliere l’istanza di misure cautelari monocratiche ai fini della sospensione degli effetti dell’impugnato provvedimento di revoca del dispositivo di protezione” e fissa al prossimo 3 dicembre l’udienza per la trattazione collegiale del ricorso in camera di consiglio.