Renzi si gioca il tutto per tutto e lancia la carta della disperazione: “con la prossima Stabilità ridurremo le tasse”. All’orizzonte la paura di perdere il referendum

Con una crescita allo 0% e con il referendum costituzionale alle porte, Matteo Renzi prova a giocarsi il tutto per tutto, promettendo di ridurre le tasse.

Con una crescita allo 0% come evidenziato dall’ultimo bollettino Istat e con il referendum costituzionale alle porte, Matteo Renzi prova a giocarsi il tutto per tutto. E lo fa con un post su Facebook in cui rilancia l’azione del Governo e promette l’unica cosa che in questo momento potrebbe mettere al sicuro il risultato referendario: l’abbassamento delle tasse. D’altronde La Notizia, in tempi non sospetti, aveva già evidenziato che questo sarebbe stato l’asso nella manica del Governo per racimolare voti e consenso nel caso questo fosse servito.

“Ridurre le tasse non è soltanto giusto – scrive il premier – ma è anche un fatto di competitività. Lo dimostra in queste ore l’accordo con Ryanair, ma è solo uno dei tanti esempi che possiamo fare. Qualche settimana avevo ufficialmente promesso ai presidenti di Abruzzo e Sardegna che avremmo evitato l’aumento delle tariffe aeroportuali decise da altri negli anni passati. Abbiamo mantenuto la promessa e il ministro Delrio ha presentato ieri insieme a Michael O’Leary il miliardo di investimenti di Ryanair in Italia, non solo ad Alghero o a Pescara”. Insomma, Renzi prova a giocarsi la carta dell’investimento Ryanair per acquistare consenso.

Ma il premier continua: “Ecco perché da quando siamo al Governo lavoriamo per ridurre le tasse. Lo abbiamo fatto con gli 80 euro, con il JobsAct, con l’Irap costo del lavoro, con IMU e Irap agricola, con Imu e Tasi sulla prima casa, con il superammortamento”. Ed ecco poi la proposta: “Continueremo con la prossima legge di stabilità. L’ultima volta che una tassa è stata alzata in Italia è stata l’IVA nell’ottobre 2013 da un governo precedente. Adesso la musica è cambiata e contemporaneamente abbiamo battuto tutti i record di incassi dalla lotta contro l’evasione (quasi 15 miliardi nel 2015). Leggo tante critiche sulle nostre misure di politica economica. Per l’Italia di oggi non conosco una ricetta migliore di abbassare le tasse e continuare con le riforme strutturali. Per rendere questo Paese finalmente più semplice e più giusto. E per dare a chi vuole investire – come ha fatto Ryanair – le condizioni di farlo. Viva l’Italia”.